Bencore presenta “Table de Pierre”, un tavolo-coiffeuse in materiale Wasbottle ideato e progettato dall’Architetto Italo Rota. Dal progetto sviluppato da Bencore con Autogrill, tra i primi operatori al mondo nei servizi di ristorazione per chi viaggia, nasce un materiale protagonista dell’attuale idea di economia circolare. Wasbottle si ottiene da fiocchi di plastica riciclata e riciclabile in PETG e HDPE ed è, per questo, totalmente sostenibile. L’architetto di fama internazionale Italo Rota, in collaborazione con la designer Francesca Grassi dello Studio Italo Rota & Partners, ha interpretato Wasbottle, nelle sue varianti Paint e Magma, dando vita al tavolo-coiffeuse “Table de Pierre”, presentato in anteprima internazionale al Fuorisalone 2022 e composto da un piano/scrivania, una cassettiera girevole ed un piano d’appoggio.
“Ognuno di noi in media utilizza 170 bottiglie di plastica all’anno. Per fare questo tavolo sono state riciclate circa 5280 bottiglie e, così facendo è stata data una nuova vita alla plastica consumata in circa un terzo della vita media di una persona” – commenta Italo Rota.
La collaborazione tra Bencore e l’Arch. Rota è nata perché Il suo lavoro di architetto e progettista si trova ad essere allineato con i valori stessi dell’azienda e si concentra da oltre trent’anni su una costante ed avanzata ricerca cross-disciplinare, dall’arte contemporanea alla robotica, per la definizione di progetti innovativi dove bellezza umanistica e sostenibilità diventano elementi integrati e dirompenti. In questo senso, “Table de Pierre” rappresenta un progetto unico nel suo genere non solo perchè non contiene aggreganti e collanti, ma anche perché rappresenta la prima applicazione di Wasbottle a dimostrazione del carattere totalmente innovativo di questo nuovo materiale. L’obiettivo, quindi, è stato quello di creare un prodotto interamente “artigianale”, assemblato manualmente per preservarne l’animo sia sostenibile sia legato al concetto di Made-in-Italy.
Il concetto alla base della creazione di “Table de Pierre” ha una triplice interpretazione:
- Pierre come il maestro Pierre Chareau da cui l’idea progettuale prende spunto e che, ancora oggi, viene considerato come il padre del “design minimalistico, ma funzionale” in cui il concetto di bellezza estetica si sposa perfettamente con quello di flessibilità, compattezza e componibilità.
- Pierre come pietra, ossia la reinterpretazione della materia plastica riciclata che diventa la nuova pietra miliare su cui edificare l’architettura e il design del futuro in un ambito di economia-circolare. La plastica riciclata così diventa un nuovo Antropocene, ossia la nuova era geologica in cui l’essere umano, ricongiungendosi con la natura, dà un nuovo significato al proprio operato sulla terra per preservarla.
- Pierre come acronimo di “Public Relation” (PR), ossia come l’emblema di un messaggio di recupero e riciclo che parla direttamente al pubblico attraverso la sua forma ed il suo materiale, senza l’utilizzo di intermediari.
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