La mostra “Polvere: 12 sguardi nel tempo per un futuro possibile”, nata da un’idea di Marco Ciarlo e a cura di Riccardo Zelatore, inaugura sabato 9 luglio e aprirà le porte al pubblico del Museo dell’Arte Vetraria Altarese fino al 9 settembre 2022.
La mostra è posta al centro di un sito simbolo per la comunità altarese, l’ex fabbrica vetraria S.A.V.A.M., e si sviluppa attraverso le differenti letture di dodici fotografi contemporanei che hanno realizzato in autonomia e in diversi periodi scatti site-specific, restituendo con profondità e spiritualità un’indagine critica sull’uomo e sull’ambiente in cui vive, dal valore poetico e insieme antropologico.
Identità e memoria potrebbero essere le parole chiave per comprendere le motivazioni che hanno spinto Marco Ciarlo a intraprendere questo progetto, ma anche prospettiva su nuovi possibili scenari.
I lavori fotografici sono una forte indicazione a guardare al presente cui appartengono le strutture e i locali di un’architettura industriale, oggi considerata archeologia; e al futuro che potrebbero portare con sé, se si riaprisse un confronto culturale sul luogo economico.
I lavori fotografici sono ordinati in nove stanze, una al pianterreno di Villa Rosa, Museo dell’Arte Vetraria di Altare e le altre tutte al piano primo di questo bellissimo edificio liberty, creando un sorta di cortocircuito visivo ed emotivo tra le immagini che ritraggono gli spazi dell’ex vetreria e i vetri custoditi nel museo che sono stati prodotti nel corso di secoli, proprio in quella fabbrica.
Le fotografie in mostra sono state scattate in tempi diversi, tra il 1972 e il 2022 e quindi il soggetto non è statico e uguale a sé stesso, ma documenta di per sé lo scorrere del tempo, le sue variazioni e spostamenti. Se da un lato resta l’istantaneità della ripresa, dall’altro la sequenza dei lavori permette di cogliere un processo di stratificazione e trasformazione in atto.
La fotografia, che nel luogo comune sembra porsi frontalmente rispetto alle cose che registra con crudele oggettività, qui coniuga gli spazi ritratti in modo obliquo e trasversale, restituendoci attraverso le differenti inquadrature, i tagli, la luce e il colore un alfabeto diverso rispetto al linguaggio della realtà quotidiana.
Nell’intento degli organizzatori Polvere non è una mostra fine a sé stessa, ma l’occasione per ritornare a parlare di un sito il cui recupero, riuso o trasformazione, a prescindere da bandiere o schieramenti, si impone non solo perché parte del capitale di un territorio, ma per un sistema urbano che trascende la scala geografica.
Le attività realizzate nell’ambito del progetto, ideato dall’architetto Marco Ciarlo, sono coordinate da un comitato organizzatore composto, oltre allo stesso Ciarlo da Marcello Campora, Alice Ferrari, Angela Magnano, Michela Murialdo, Gianluigi Pantaleo e Riccardo Zelatore.
Fotografie di:
Daniele Campi Martucci
Marcello Campora
Giovanni Ciarlo
Luca Forno
Bart Herreman
Angela Magnano
Vincenzo Milione
Pino Ninfa
Nando Orengo
Sebastiano Rossi
Fulvio Rosso
Marco Saroldi