MIND: West Gate Innovation Hub di OBR

Disegnato dagli architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, l’Innovation Hub rappresenta l’edificio ad uso pubblico più prominente di MIND verso West Gate, configurandosi come il baluardo e il cuore pulsante del distretto dell’innovazione.
Come un Giano bifronte, l’Innovation Hub si affaccia verso ovest sulla Gateway Square e verso est sulla Central Piazza, contribuendo alla sequenza di spazi pubblici interconnessi a partire dalla stazione della Metropolitana e della Ferrovia.
Riunendo attività educative, creative, culturali e di ricerca, l’Innovation Hub è stato pensato come il manifesto di una rinnovata sensibilità sociale e ambientale carbon zero.

L’architettura dell’Hub è un cubo di 36 metri di lato, caratterizzato da due colonnati a tutta altezza che, come due pronai contrapposti, si affacciano verso le piazze pubbliche a ovest e a est. I colonnati sono collegati a due androni speculari che conducono a loro volta verso la corte centrale, la quale estende la valenza pubblica del Common Ground fino alla terrazza panoramica sulla sommità.
La terrazza panoramica ad uso pubblico è protetta dalla grande copertura, il “flying carpet energetico”, che con i suoi 1.000 mq di pannelli fotovoltaici disegna il “quinto prospetto”: un dispositivo passivo e attivo che offre riparo e genera al contempo energia (200 megawatt ora/anno) contribuendo al fabbisogno dell’edificio. Si accende di notte e si ricarica di giorno.

La struttura interamente in legno è stata progettata secondo il metodo DFMA Design for Manifacturing and Assembly, e disegnata per liberare gli spazi interni da qualsiasi vincolo strutturale e impiantistico, a vantaggio di ambienti sempre più aperti, permeabili e flessibili.
Al suo interno ci saranno spazi per retail al piano terra e uffici e co-working nei cinque piani superiori, per un totale di 10.000 mq di superficie costruita che ospiteranno fino a 1.300 persone.
Più che un edificio isolato, l’Innovation Hub è pensato come un “sistema aperto”, caratterizzato da una architettura dialogica che, partendo dall’ascolto di chi la abiterà, lavora sul tempo, prima ancora che sullo spazio, accettando i futuri cambiamenti e rispondendo ai mutevoli desideri dei suoi abitanti.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.obr.eu.