Caesar Design Film Award: il vincitore

Caesar Design Film Award è il premio che da 5 anni Ceramiche Caesar supporta all’interno del contesto di Ennesimo Film Festival, iniziativa organizzata da TILT associazione culturale giovanile no profit. Il progetto di Caesar Design Film Award nasce dalla volontà di indagare architettura e design dal punto di vista cinematografico, promuovendo la creazione di un concorso che premia i cortometraggi legati al design e all’architettura. La visione di Caesar abbraccia cinema e design, dando vita a un’iniziativa di grande interesse e dalla forte eco sia nel mondo della comunicazione, sia del design secondo l’idea che la capacità di guardare oltre le convenzioni sia elemento fondamentale e necessario per creare opere innovative.

Il Tema dell’edizione di quest’anno è proprio “Design for looking beyond”: guardare oltre è un’attività quotidiana, che ci permette nel concreto di superare ostacoli, ottimizzare traiettorie, anticipare una reazione. Il concetto di guardare oltre affrontato nell’ambito del design e dell’architettura risulta come una forma mentis imprescindibile per la progettazione. Chi progetta ha il compito, infatti, di proporre soluzioni che rispondano ad esigenze contemporanee, ma che possano vincere le sfide del tempo che passa e delle necessità che mutano. Il designer innova ogni giorno, proponendo forme nuove e impensabili esplorazioni come un cercatore di visioni.

Giovedì 2 maggio 2024 alle ore 20.30 si è tenuto l’evento di premiazione presso il Teatro Astoria, in piazza Menotti a Fiorano Modenese (MO). Dopo il saluto di Francesco Tosi (sindaco di Fiorano Modenese) e di Adolfo Tancredi (amministratore delegato di Ceramiche Caesar) gli ospiti in sala hanno attentamente visionato i cortometraggi in finale: sei capolavori diversi tra loro e di grande rilevanza che hanno strappato lunghi applausi al termine di ciascuna visione; il pubblico ha visionato Play Txl – Berlin Tegel Airport, di Lukas Schmid. A seguire Shadows traveling on the Sea of the day, di Lana Daher, subito dopo The Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, subito dopo Sala 5, il cartone di Raffaello, di Stefano Santamato ed infine The Deaf Academy di Jim Stephenson e Exise di Monika Koeck.

Ad aggiudicarsi il premio della giuria è stato il cortometraggio dal titolo “Ice Builders” di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, un racconto senza filtri che ci ha mostrato cosa s’intende per “cambiamento climatico”. Un cortometraggio che, in realtà, è l’estratto di una produzione molto più ampia. I videomaker e la troupe hanno trascorso infatti diversi mesi nella remota e desolata valle montana dello Zanskar, a dodici ore di fuoristrada dalla prima città, situata sulle catene dell’Himalaya. In questo luogo le comunità locali hanno sempre fatto affidamento ai ghiacciai per la loro sopravvivenza. Durante la primavera, lo scioglimento di queste riserve d’acqua forniva il necessario per la vita e per l’agricoltura. Tuttavia, a causa del cambiamento climatico, i ladakhi stanno affrontando una sfida senza precedenti. Per contrastare la crescente carenza d’acqua e contribuire alla ricarica delle falde acquifere, stanno attivamente costruendo ghiacciai artificiali con il poco che hanno a disposizione. The Ice Builders mette al centro l’atto di resilienza e di determinazione di fronte alle avversità imposte dalla natura.

The Ice Builders ha davvero colpito i presenti, tanto da aggiudicarsi anche la menzione Wannabe Designers, premio assegnato da una giuria formata da studenti universitari delle facoltà e delle scuole di architettura, di design, grafica e d’arte. L’opera di Francesco Clerici (presente alla serata finale) è riuscita anche a conquistare il premio dato dal pubblico, in una votazione in diretta. Incetta di premi che mai si era registrata nelle edizioni precedenti.
Una serata resa ancora più preziosa dalla presenza in sala di molti architetti, grazie ad una iniziativa dell’Ordine degli Architetti di Modena che ha deciso di inserire la serata tra i momenti formativi ufficiali per la categoria.

A conclusione della serata, Simona Finessi, direttrice della rivista Platform Architecture e membro della giuria, ha elogiato i finalisti e ha sottolineato l’importanza di questa piattaforma di dialogo tra cinema e architettura promossa da Ceramiche Caesar; con Simona Finessi anche Giampiero Rigosi, romanziere e sceneggiatore, che ha elogiato gli artisti in corsa parlando dello straordinario rapporto tra settori creato dal festival e dall’iniziativa promossa da Ceramiche Caesar-

Sul palco, Francesco Clerici ha condiviso la sua visione sulla necessità di una profonda riflessione sulla crisi ambientale, sottolineando il valore delle soluzioni antiche per le sfide moderne, con rispetto per la natura e per il pianeta. “Questa storia ci spiega quale sia il livello d’allarme, inoltre ci racconta di come alcuni metodi antichi siano la soluzione a delle necessità moderne” il regista ha inoltre aggiunto: “Queste persone affrontano tutto con poco, senza mezzi e sempre con tanto rispetto per la natura e per il pianeta”.

 

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