DefHouse, casa del talento

Le collab houses abitate dai giovani TikTokers emergenti del web non sono certo una novità per i teenagers di tutto il mondo, che seguono in modo attivo e costante i propri idoli sulle piattaforme social più recenti.

Tuttavia, Defhouse nasce con l’obiettivo stravolgere il concetto di collab house che conosciamo.

Defhouse, un progetto firmato WSC®, è la prima content house in Italia – precisamente a Milano – e al mondo il cui scopo non è più solamente quello di essere un luogo-palcoscenico dove i TikTokers si limitano a fare spettacolo per creare engagement. Defhouse decide di dare sostanza e spessore ad un concept così popolare e spesso sottovalutato, incoraggiando al massimo e in modo costruttivo il potenziale di crescita di questi giovanissimi artisti, al fine di non diventare solo delle scintille che si esauriscono dopo una foto e un passo di danza. Insomma, un vero e proprio hub/luogo di formazione per questi ragazzi.

La casa diventa la vera protagonista di questo progetto, con il suo modo di comunicare, con ambienti stimolanti, e l’obiettivo di informare e sensibilizzare i giovani verso i temi importanti della nostra società, educandoli ad apprezzare la cultura e trarne dei preziosi insegnamenti.
La Defhouse diventa un veicolo di formazione intellettuale, parlando direttamente alla GenZ, principale spettatrice di quella che si potrebbe definire un’Accademia del talento “a portata di Instagram”.
“I ragazzi all’interno della Defhouse non sono più intelligenti di altri ma sono consapevoli di quanto sia importante lavorare sulla propria crescita personale”, spiega Luca Casadei, CEO e Founder di WSC e prosegue: “I giovani di questa generazione hanno una bassa soglia di attenzione, non sanno molto al di fuori dal social e vogliono diventare famosi: ingredienti perfetti per raggiungere un successo che si volatilizzerà in un lampo senza lasciare alcun segno”. Per questo motivo ai giovani è infatti richiesto di nutrirsi di sapere, che li porterà a scegliere il futuro che desiderano per sé stessi, per imparare a non farsi corrompere dalla superbia, ma accogliere ogni bella cosa che la vita gli proporrà.
Giuseppe Greco, socio e direttore creativo di WSC, racconta come i ragazzi siano stati scelti tra centinaia di profili social per le loro doti artistiche, complementari tra tutti i membri. Alcuni di loro esprimono il proprio talento con il ballo, altri nel canto, o ancora con la recitazione e così via, coltivando e incentivando la capacità di collaborazione e l’opportunità di “contaminarsi” ed essere d’ispirazione gli uni per gli altri, valore fondamentale del progetto Defhouse.

La Defhouse presenta anche una caratteristica molto innovativa: Defne è un’entità indefinita che si potrebbe identificare come “la proprietaria di casa”, parla agli utenti e ai ragazzi con un carattere ed un’estetica decisi ed eccentrici, in bilico tra il Luxury e il Pop.

L’ingresso della casa si apre al living, circondato da ampie vetrate, dove i colori si accendono nel divano, sulle iconiche poltrone di Seletti, sulle pareti e negli accessori, con un soffitto caratterizzato dalle nuvole sospese di Magis illuminate da neon: sorgenti di luce versatili e di grande fascino protagoniste negli anni Ottanta, che diventano il fil rouge in tutta la casa, trasformandosi in scritte artistiche sulle pareti o nei curiosi emoticon che identificano ciascun ospite della casa. “Siamo a Milano, culla dei movimenti che hanno cambiato il modo di intendere il design: parliamo di Alchimia, Memphis che negli anni Ottanta hanno trasformato l’approccio del design”, racconta l’Art Director John Pentassuglia.
I colori saturi e fluo presenti in ogni stanza, definiti “Instafriendly”, richiamano il forte impatto visivo degli oggetti e degli arredi che costituivano l’anima del postmodernismo, capaci ancora oggi di catturare la fuggevole attenzione degli osservatori.
La casa è perciò un vero e proprio set, di oltre 500 mq, dove ogni dettaglio è caratterizzato da grafiche decise, di cui è un esempio il corridoio animato dalle scritte fosforescenti di Luca Barcellona, calligrafo di fama mondiale, capace di far convivere la manualità di un’arte antica, come la scrittura, con i linguaggi e gli strumenti dell’era digitale. Ovviamente non potevano mancare le folli geometrie e gli eccentrici colori di Ettore Sottsass e della corrente da lui rappresentata – Memphis, a cui sono ispirati i corridoi che portano verso le stanze.
Le camere sono precedute da un corridoio che si potrebbe definire quasi onirico, che scandisce il passaggio alla parte privata della casa. Le stanze dei ragazzi sono invece state progettate in modo da rispecchiare le diverse personalità dei residenti, dedicando a ciascuna uno dei colori portanti tra blu, grigio, rosa o rosso.

Ed ecco che la Defhouse diventa a tutti gli effetti, in ogni angolo della casa, lo scenario perfetto per produrre contenuti interessanti e stimolanti. Tuttavia, va ricordato che questo progetto non è un reality. Tutti i ragazzi sono liberi di uscire e svolgere le attività quotidiane, come andare a scuola, con l’unico obbligo di rispettare le regole di buona condotta e di costanza negli studi, ideali di comportamento eticamente corretto da trasmettere alla propria generazione.
Grazie ai corsi di formazione su temi artistici, come recitazione e dizione, oppure su temi di attualità, come l’ecologia e la sostenibilità, e sui mestieri moderni, i ragazzi vengono stimolati a creare contenuti di livelli diversi, , ad ampliare i propri punti di vista, a sostenere le proprie opinioni, anche sviluppando una personale capacità di analisi e di critica.
Defhouse si impegna a condividere questi valori con la nuova generazione, il nuovo domani, la GenZ, per ricordare che il talento deve essere utilizzato nel modo migliore.

Progetto DefHouse di Web Stars Channel Group

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