Prendersi cura della città

In una città in continua e rapida evoluzione come Milano, è fondamentale pensare già oggi a quale sarà la Milano di domani. L’approccio di trasformazione del territorio e della città suggerito e reso possibile dalle idee di Joseph Di Pasquale, si basa sull’idea di rigenerazione urbana come rinnovamento del tessuto sociale del quartiere, con una logica che sostituisca al parametro della “densità edilizia” quello innovativo della “densità relazionale”.
I quattro progetti, afferenti ad altrettanti poli critici che vengono presentati, sono l’esempio di un sistema che oggi si traduce in un sistema reticolare, senza livelli gerarchici, in cui i protagonisti sono nuclei abitativi di prossimità che tendono a integrare tutte le funzioni urbane superando il paradigma non più attuale della città funzionalista.

Queste tendenze di cambiamento dei comportamenti abitativi, stanno subendo un forte processo di accelerazione a causa della pandemia. L’emergenza Covid ha messo infatti in luce tutte le criticità della struttura urbana delle nostre città, evidenziando quanto possa divenire tragica una specializzazione dell’abitare declinata su base funzionale e sul trasporto di massa che ne consegue, e sulla segregazione anche generazionale.
Oggi l’impegno di Joseph Di Pasquale si traduce in quattro proposte concrete che possano riportare il paesaggio urbano, sempre più a misura d’uomo e sempre più ricco di suggestioni identitarie.
Ma da dove cominciare per concretizzare questa visione sul futuro di Milano?
Per rispondere a questa domanda Joseph di Pasquale ha immaginato dei racconti, quattro narrazioni urbane immaginati come sceneggiature dello spazio della città, episodi chiave di una trama più ampia dalla quale emerga uno sguardo diverso sulla città. Le quattro scene del racconto sono: Ponte di Vetra, Sempione Elisées, Vercelli Village e San Siro Park.

IL PONTE DI VETRA
Pensare che la qualità degli spazi verdi della città si possa esaurire solo piantando nuovi alberi è perlomeno semplicistico. Il vero problema è rendere realmente fruibili gli spazi verdi iniziando da quelli che già esistono. Spazi verdi potenzialmente meravigliosi sono tagliati e negati da una viabilità che non è stata affrontata con la necessaria progettualità. E’ il caso del Parco delle Basiliche da sempre tagliato in due da Via Molino delle Armi. Il Ponte di Vetra intende ricucire le due parti verdi e dare consistenza urbana coerente al Parco delle Basiliche.

CORSO VERCELLI VILLAGE
Essere vicini ai cittadini significa anche e soprattutto curare la loro prossimità urbana. Questa narrazione urbana intende esemplificare l’esperienza urbana e abitativa di un contesto al quale sia stato applicato l’approccio alla viabilità dei nuclei abitativi di prossimità.
Corso Vercelli è una delle strip commerciali più importanti della città. Così come in molti quartieri questo spazio diventa potenzialmente il cuore di un nucleo pedonale di quartiere che trasforma il contesto circostante in un “campus abitativo” dimostrando che è possibile combinare accessibilità veicolare e pedonalità.

SEMPIONE ELYSEES
Immaginare la parte più larga di corso Sempione come una nuova grande agorà urbana dove possano essere applicati tutti i principi legati alla pedonalità, alla qualità dell’arredo urbano come elemento di identità civica, per disegnare un sistema organico e completo di arredo urbano per Milano, fisico e digitale, che possa trovare qui la sua prima applicazione ma che sia pensato per sostituire gradualmente tutto l’arredo urbano della città. Immaginare anche una nuova grande icona architettonica “la cruna” un punto di vista “in alto” per una città già proiettata verso la seconda metà del XXI secolo.

SAN SIRO PARK
Il quarto di queste narrazioni nasce dall’idea che sia possibile costruire il nuovo stadio e non demolire il vecchio stadio immaginando una nuova vita, nuove attività e una nuova sostenibilità economica basata sul divertimento e sul tempo libero.
La sua forte iconicità della “scala del calcio” non è solo un valore affettivo ma anche un grandissimo asset economico in termini di attrattività.
Il parziale smontaggio del terzo anello, e l’integraizone con nuove strutture, lo trasformerà in un parco tematico dedicato allo sport, al calcio, ai suoi valori positivi ed educativi in una chiave di divertimento educativo (edutaiment) insieme ad una serie di altre attività.

Partendo dalla considerazione che Milano, dal punto di vista del turismo, è una città in piena crescita, ma è priva di un’area dedicata al divertimento, il San Siro Park diventerebbe il polo di eccellenza del divertimento che attualmente manca alla città.
Sarà presente all’incontro anche il Dott. Silvio Giannino (già diregente di Merlin Entertainment a Gardaland e Harbour Club Milano) assieme al quale è stato costruito e impostato il business plan del San Siro Park.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.jdparchitects.com.