Sostenibilità ed edilizia sono temi importanti per la salute dell’ambiente e il futuro del pianeta da osservare e analizzare da più prospettive, in particolare dal punto di vista progettuale, uno dei più interessanti e, probabilmente, prioritario rispetto agli altri. TOPTAGLIO, General Contractor specializzato in operazioni di riqualificazione edilizia, ha sempre avuto un occhio di riguardo per la progettazione, forte della grande e pluriennale esperienza nelle demolizioni: «Un approccio progettuale sostenibile che coinvolge demolizione e nuova costruzione deve tenere conto di tutto il ciclo di vita del progetto – afferma l’ingegnere Alessandro Reggiori, Direttore Commerciale di TOPTAGLIO – a partire dalla riduzione degli sprechi nella fase di demolizione, alla scelta di materiali e tecniche costruttive efficienti, fino ad arrivare alla riduzione dell’impatto sull’ambiente e sulla comunità, nel lungo termine. È un tema cruciale per il futuro dell’architettura e dell’urbanistica».
Costruire e riqualificare oggi: l’importanza di una progettazione sostenibile
Costruire e riqualificare oggi vuol dire immaginare già quale sarà il futuro di ciò che si vuole realizzare: «La progettazione sostenibile di un edificio – racconta Alessandro Reggiori – è quella che permette il maggior riutilizzo di materiali e delle strutture, dove il facile montaggio e rimontaggio gioca un ruolo fondamentale. Spesso vediamo edifici nuovi realizzati, per esempio, con materiali, isolanti o strutture che, in futuro, difficilmente permetteranno le modifiche o i riadattamenti necessari per il loro recupero. Questo ci è stato insegnato dalla nostra esperienza. Nei nostri progetti di riqualificazione, in particolare durante la fase di demolizione, cerchiamo di distruggere e buttare il meno possibile, ma soprattutto di riutilizzare quello che c’è già. Nel momento in cui costruiamo pensiamo già a domani, a quando, cioè, sarà necessario rimettere mano a quell’immobile. Sì, perché quel momento giunge inevitabilmente: ogni edificio ha una durata e il nostro obiettivo è quello di renderlo il più longevo possibile, estendendo al massimo la sua vita. Dobbiamo prendere consapevolezza di quanto un approccio progettuale che non valorizzi il futuro recupero dell’immobile, di sue parti o dei suoi materiali, possa essere impattante da un punto di vista etico, ambientale e sostenibile».
Rientra nella filosofia e nel DNA di TOPTAGLIO la volontà di costruire e riqualificare edifici che possano durare nel tempo, grazie all’utilizzo, e al riutilizzo, di materiali di alta qualità e all’adozione di tecniche costruttive che permettano una facile manutenzione. «Teniamo sempre conto del fatto che un edificio progettato davvero in maniera sostenibile – conclude l’ingegnere Reggiori – non solo ha costi bassi di gestione e mantenimento, sia in termini di consumo energetico e sia di interventi strutturali, ma è anche più duraturo, riducendo, così, la necessità di nuove demolizioni e costruzioni in futuro. Questo è l’obiettivo che più sta a cuore alla nostra azienda».
Prolungare la vita utile dei prodotti e dei materiali già in fase di progettazione
In una progettazione sostenibile è prioritario tenere presente l’intero ciclo di vita dei materiali, dalla produzione al riciclaggio o al riuso. Gli edifici che vengono progettati senza considerare ciò possono sembrare economici all’inizio, ma nel lungo periodo spesso generano costi significativi per manutenzione, ristrutturazione o demolizione. Trascurare il recupero e il riutilizzo significa, quindi, limitare l’efficacia della gestione del ciclo di vita, poiché i materiali vengono trattati come monouso anziché essere reintegrati in nuovi cicli produttivi. Questo porta inevitabilmente a un aumento dei rifiuti derivanti dalla demolizione e dal decommissioning degli edifici.
«L’industria delle costruzioni e demolizioni genera una notevole quantità di rifiuti, come cemento, acciaio, vetro, legno, i quali, anche se recuperati con il riciclo, comportano comunque un consumo di energia, così come la produzione di nuovi materiali, contribuendo all’esaurimento delle risorse e alla pressione sugli ecosistemi. – prosegue l’ingegnere Reggiori – Ecco perché la strada migliore resta quella del riciclo e del riutilizzo, grazie ai quali si può ridurre significativamente l’energia incorporata e necessaria per risistemare un edificio o una sua parte. Bisogna sempre tenere conto dell’intero ciclo di vita di un immobile: dalle materie prime alla costruzione, all’uso e fino alla fine della vita utile. Progettare edifici pensando al loro disassemblaggio e alla possibilità di riutilizzare componenti riduce, quindi, l’impatto energetico complessivo del ciclo di vita del progetto».
Il riuso, il riciclo e il recupero, così come ci insegna l’economia circolare, sono strumenti fondamentali per ridurre l’impatto ambientale e sostenere una crescita economica sostenibile.
Progettazione sostenibile e intelligenza artificiale
L’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore edile promette di trasformare radicalmente il modo in cui si progettano, costruiscono e gestiscono gli edifici e le infrastrutture. Le sue applicazioni spaziano dalla pianificazione iniziale alla gestione delle risorse, dal monitoraggio in tempo reale alla sicurezza e alla manutenzione predittiva. L’IA sarà sempre di più di grande aiuto per avere una progettazione sostenibile, poiché diventerà lo strumento ideale per ottimizzare i progetti edilizi, attraverso l’analisi di grandi quantità di dati e la creazione di simulazioni avanzate. Software alimentati da IA saranno sempre più in grado di generare molteplici opzioni progettuali, considerando fattori come clima, terreno, sostenibilità, costi e normative locali. Ciò consentirà ai progettisti di prendere decisioni più informate, migliorando l’efficienza energetica e riducendo sprechi di materiali.
L’IA integrata nei software BIM (Building Information Modeling), per fare un esempio, permetterà una gestione più efficiente di tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio, dalla progettazione alla costruzione fino alla manutenzione. Inoltre, grazie all’IA e ai sensori IoT, gli immobili e le infrastrutture potranno essere monitorati in tempo reale. L’intelligenza artificiale potrà rilevare potenziali problemi come cedimenti strutturali, infiltrazioni d’acqua o guasti degli impianti, prima che diventino gravi, attivando interventi di manutenzione predittiva e prevenendo danni costosi.
«Come vede TOPTAGLIO il futuro con l’avvento dell’intelligenza artificiale nel settore edile? – continua l’ingegnere Reggiori – Nella fase di progettazione di qualsiasi progetto di rigenerazione urbana, analizzare vantaggi e svantaggi richiede tempo, andando a incidere anche sull’investimento economico. Gli strumenti di intelligenza artificiale ci potranno aiutare a generare, in minor tempo, soluzioni alternative che permetteranno di velocizzare i processi decisionali, favorendo scelte più sostenibili ed evitando gli errori che arrivano dalla fretta e dalle abitudini. Saremo così in grado di valutare, in modo più veloce ed efficace, alternative più idonee e funzionali al progetto di riqualificazione».
Progettazione sostenibile, IA e riduzione dell’impatto ambientale
L’IA giocherà sempre di più un ruolo cruciale nella costruzione di edifici sostenibili e a basso impatto ambientale. Con l’analisi di grandi set di dati climatici e ambientali, le IA potranno suggerire materiali e metodi di costruzione più ecologici. Inoltre, sistemi di gestione energetica avanzati saranno in grado di ottimizzare i consumi di energia all’interno degli edifici. «Sono certo – afferma l’ingegnere Reggiori – che il futuro del settore edile sarà caratterizzato, grazie all’avvento e all’evoluzione dell’intelligenza artificiale, da maggiore efficienza, sostenibilità e sicurezza. L’ausilio di tecnologie avanzate migliorerà la qualità del lavoro, riducendo i costi e minimizzando i rischi. L’IA contribuirà a ridurre al minimo l’impronta ecologica degli edifici attraverso un’ottimizzazione dinamica delle risorse come energia, acqua e materiali, rendendo gli edifici più efficienti e autosufficienti. Tuttavia, sarà fondamentale affrontare le sfide legate alla formazione della forza lavoro e all’integrazione di nuove tecnologie nei processi tradizionali».
IA, separazione dei materiali e gestione dei rifiuti
Cosa succede con i materiali che si possono riciclare o riutilizzare? L’intelligenza artificiale può essere usata anche per migliorare la classificazione e la separazione dei materiali durante e dopo la demolizione. Grazie a sensori e telecamere dotati di IA è possibile riconoscere i diversi elementi come calcestruzzo, metallo, legno e plastica, presenti nei rifiuti. Inoltre, utilizzando algoritmi di machine learning, è possibile classificarli per facilitare il riciclaggio. I sistemi robotici, integrati con l’IA, possono essere programmati per separare in modo autonomo materiali recuperabili da quelli che devono essere smaltiti. Questi robot possono distinguere materiali basandosi su immagini, texture e altre caratteristiche fisiche.
Altro aspetto importante è quello della previsione dei rifiuti: attraverso l’analisi dei dati storici relativi ai progetti di demolizione, l’IA può prevedere la quantità e il tipo di rifiuti che verranno generati in un progetto specifico. Questo aiuta nella pianificazione del riciclaggio e nel recupero. Inoltre, i sistemi di IA possono essere utilizzati per ottimizzare i percorsi di trasporto e smistamento dei materiali recuperati, riducendo le emissioni di CO2 e i costi operativi.
«Senza dubbio, – conclude l’ingegnere Reggiori – l’esperienza è fondamentale, perché aiuta a dettare una linea, ma l’intelligenza artificiale può essere preziosa se utilizzata nel modo giusto, poiché semplifica il processo e agevola la scelta finale. Questa è una considerazione importante per il presente, ma soprattutto per il futuro».