Fundamenta, mostra fotografica dell’architetto Aldo Amoretti, mette in scena a Napoli fino al 10 febbraio 2023 la sua interpretazione dell’architettura, immersa nel contesto di cui è parte.
Da un lato è coinvolta in una congerie di fattori eteronomi e di relazioni che segnano il progetto fin dalla fase ideativa, e dall’altro è in grado di impattare sul paesaggio.
Al centro dell’esposizione vi è questa mutua relazione, documentata in modo personale con grande sensibilità negli scatti di Amoretti.
La selezione delle immagini è stata pensata non come un catalogo di exempla, ma come la messa in rappresentazione dell’esito di quella “acustica visiva”, attraverso cui l’autore ha interrogato alcune questioni nodali del progetto di architettura.
L’esposizione si articola così in nove coppie di fotografie di opere di autori come Zumthor, Kollhoff, Pawson, Märkli, ognuna di esse chiamata a esprimere uno dei nove temi individuati tra quelli che si ritengono come i fondamenti dell’architettura.
Le immagini di ogni coppia sono state concepite per entrare tra di loro in dialogo: un invito all’ascolto e alla personale riflessione critica, che sollecita gli spettatori stessi, quindi, a prendere in qualche modo parte a quel silenzioso colloquio per immagini.
L’esposizione indaga nove temi, sui quali sono stati invitati a esprimere il proprio punto di vista altrettanti autorevoli esponenti della cultura architettonica contemporanea: Franco Purini, Uwe Schröder, José Ignacio Linazasoro, Agostino De Rosa, Carlo Moccia, Dina Nencini, Valter Scelsi, Renato Capozzi, Carmine Piscopo. Ognuno di essi così è stato chiamato a presentare un testo critico su uno dei nove temi proposti in occasione dell’inaugurazione, condividendo così con il pubblico i propri saperi e la profondità del proprio pensiero.
Foto per gentile concessione di Aldo Amoretti