Fin dalla sua prima pubblicazione, La Divina Commedia ha messo in atto una rivoluzione culturale e linguistica che più ha ispirato nei tempi a seguire artisti, illustratori, architetti e scienziati, così come la sua grande influenza per tutti coloro che ne hanno letto le sue pagine. Una visione, quella di Dante, che è stata reinterpretata con diversi linguaggi e arti visive, proponendo ogni volta nuovi scenari fisici creati partendo dai paesaggi e dai luoghi percorsi nella Commedia. Un racconto che diventa materia, sogni e paure che si tramutano in opere d’arte tangibile.
La mostra Città di Dio. Città degli uomini. Architetture dantesche e utopie urbane, a cura di Luigi Gallo e Luca Molinari, propone un viaggio attraverso le opere di architetti italiani contemporanei come Aimaro Isola, Andrea Branzi e Franco Purini, che hanno lavorato partendo dalla visione del mondo e degli uomini di Dante per creare dei disegni originali. L’esperienza continua inserendo nello scenario altre due visioni ideali create partendo dalla Divina Commedia: materiali inediti del Danteum di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri, mai realizzato a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale insieme con la tavola della “Città ideale”, capolavoro del Rinascimento italiano e patrimonio della Galleria del Palazzo Ducale di Urbino.
La mostra si terrà dal 26 novembre 2021 al 27 marzo 2022 presso la Galleria Nazionale delle Marche con sede nel Palazzo Ducale di Urbino e si propone come un itinerario di diverse generazioni nell’architettura italiana e nei percorsi immaginati e narrati dal poeta fiorentino. Una rivisitazione di un’opera letteraria in chiave architettonica urbanistica che da vita e corpo alle parole di Dante nel ventunesimo secolo.