Una macchina spaziale per lo spazio sacro

Nel centro storico di Levanto, incastonata tra la trama urbana ligure e il profilo del paesaggio marittimo, la chiesa di Nostra Signora della Costa torna a essere luogo attivo e relazionale grazie all’intervento dello studio caarpa, che reinterpreta lo spazio sacro alla luce delle istanze contemporanee. L’intervento non si limita a un restauro conservativo, ma propone una nuova narrazione spaziale, attenta alla memoria materiale dell’edificio quanto all’espressività del presente.

La strategia progettuale si fonda su un gesto preciso: l’inserimento di una cantoria metallica autoportante, sospesa nello spazio e calibrata sul piano della verticalità. A differenza degli interventi pregressi, spesso mimetici o invasivi, la nuova struttura assume un linguaggio dichiaratamente contemporaneo, ma dialoga in maniera sottile con la matericità e la logica compositiva dell’edificio storico. Non si impone, ma si innesta: come calata dall’alto, si adagia con rigore tra le murature originarie e si accosta alla facciata principale senza toccarla, preservandone la lettura architettonica.

Due pilastri in lamiera microforata, oltre a sostenere la balconata, mascherano gli impianti tecnici e diventano dispositivi filtranti della luce e dello spazio. Sul lato opposto, il sistema portante si risolve attraverso sottili travi HEA, coronate da risvolti curvilinei: una reinterpretazione astratta e controllata delle arcate dell’abside e delle edicole laterali. In questo gioco di rimandi e astrazioni, il nuovo non imita, ma rilegge e riscrive.

La scala, che si avvolge attorno a uno dei pilastri in acciaio, e la balconata superiore sono i due elementi compositivi principali della struttura, descritta dagli stessi progettisti come una “macchina spaziale” in grado di generare prospettive inedite, scorci inattesi e una rinnovata percezione dell’interno ecclesiastico. Salendo lungo la rampa, la muratura storica si offre alla vista nella sua autenticità: la ruvidezza della pietra e le ferite visibili dei rivestimenti marmorei rimossi diventano testimonianza materica della storia, e parte integrante della nuova narrazione architettonica.

La balconata, una volta raggiunta, apre a una duplice prospettiva: verso l’interno, in asse con la scala monumentale, e verso l’esterno, incorniciata dalla finestra trilobata che domina la facciata. È un punto di osservazione privilegiato, ma anche un punto di equilibrio tra contemplazione e movimento, tra il sacro e il profano, tra permanenza e trasformazione.

L’intervento si colloca in un contesto estremamente denso dal punto di vista simbolico e tipologico: quello del rapporto millenario tra architettura e liturgia, tra spazio costruito e ritualità. In questo equilibrio delicato, caarpa agisce con misura e intelligenza, sovrapponendo alla traccia storica una nuova stratificazione, non invasiva ma consapevole. La contemporaneità, qui, non è affermazione stilistica, bensì strumento critico capace di attivare un dialogo silenzioso ma potente con la storia.

Il progetto si distingue, infine, per la metodologia progettuale: i nuovi elementi non cercano una mimesi con il preesistente, né si pongono in opposizione. Piuttosto, si completano, si inseriscono nella complessità dell’organismo architettonico, valorizzando ogni frammento rimasto e ogni vuoto significativo.

Per maggiori info: www.caarpa.it

CREDITI

Progetto: Nostra Signora della Costa
Architetti: caarpa
Luogo: Levanto, Italy
Anno: 2024
Fotografia: Anna Positano