The Swarm Project in Venice

The Swarm Project è la proposta di una nuova Architettura rivolta ai tempi che verranno. È un elogio alla leggerezza per un futuro sostenibile, consapevole e rispettoso. La Mostra, ideata dagli studi di architettura blueArch e Arkpabi in collaborazione con metro Q Engineering, pone in scena un pensiero guida semplice ma, allo stesso tempo e a suo modo, rivoluzionario.

The Swarm rappresenta un modello insediativo innovativo, energeticamente sostenibile, non-distruttivo e non-intrusivo, in generale per luoghi amenamente incontaminati e in particolare per i territori naturali dell’Africa che verrà. Un territorio geologicamente antico ma allo stesso tempo un laboratorio umano, antropologico e culturale unico e irripetibile, da preservare e rispettare. The Swarm Project, infatti, non modifica o ferisce, né cambia o interviene sulla morfologia naturale, semplicemente vi si accosta con la rispettosa delicatezza di un sorvolo di uno stormo di grandi volatili, pronti a spiccare il volo per altre mete future.
L’allestimento si sviluppa in due ampie sale: nella prima sala è esposto un modello della casa “Nomade” appoggiata su una grande piastra specchiata in acciaio e contornata da due pareti a L interamente in specchio. Qui troviamo anche 11 pannelli in cristallo retro illuminato sui quali sono stampati in trasparenza concept, disegni, immagini e render esplicativi del progetto The Swarm. La seconda sala ospita grandi stampe in stile pittorico acquerellato insieme a fotografie e render di progetti degli studi di architettura blueArch e Arkpabi. Le vetrine della location sono state coperte da una pellicola colorata: blu/azzurro per quelle che affacciano sul lungo mare e, invece,  rosso/arancio per quelle che affacciano su Corso Garibaldi. All’interno anche le luci sono blu e arancio per conferire all’esposizione un’atmosfera metafisica.

 

 

 

 

 

blueARCH – Alessandro Costanzia di Costigliole e Alberto Montesi 

blueARCH – Alessandro Costanzia di Costigliole e Alberto Montesi architetti, è impegnata fin dalla fondazione sul tema centrale dell’uomo nel suo habitat e nel suo spazio vitale, che ruota dalle piccole dimensioni dell’arredo individuale fino a quelle dell’interior design, dai temi dell’office design e del retail, fino ai grandi temi residenziali come le ville individuali e ai complessi di sviluppo immobiliare di maggiori dimensioni, in ambito urbano e turistico, in Italia e all’estero, fino ai recenti temi della progettazione urbana sosteni­bile di grandi dimensioni in Canada e, recentemente, in Florida.

 

ARKPABI | GIORGIO PALU’ E MICHELE BIANCHI ARCHITETTI

ARKPABI -Giorgio Palù e Michele Bianchi architetti nasce nel ’94, realizzando opere pubbliche e private, affrontando i progetti con approccio basato su ricerca architettonica, sperimentazione tecnico-materica e innovazione tecnologica. Si occupa di architettura, realizzando edifici per terziario, ospitalità, architetture industriali e residenziali. Il progetto DelleArti design Hotel nel 2002 a Londra vince l’Architectural Award come Best New Hotel nella competizione internazionale The European Hotel Design Award ‘02. Nel 2016 lo studio vince con “l’Auditorium Giovanni Arvedi” il XXIV Premio Compasso d’Oro ADI.

 

METRO Q ENGINEERING

Opera nel campo della progettazione integrata, settore ove esplica le atti¬vità di progettazione, direzione lavori, progettazione di campagne di indagine e monitoraggio su strutture, progettazione strutturale ed antisismica, impiantistica, per il risparmio energetico, analisi costi e procedurale. Metro Q ha sviluppato la propria struttura organizzativa per garantire i risultati aziendali mediante l’uso efficace ed efficiente delle risorse della società, condividendo con i propri clienti l’obbiettivo di realizzare i progetti affidati conforme ai desiderata degli stessi, nel rispetto dei tempi e dei costi.

 

Download the flyer of THE SWARM PROJECT

 

LOCATION

Gallery Castello 1636 30122 – Venice (Riva degli Schiavoni)

OPENING HOURS

from 23-05-23 to 12-08-23 11.00 – 19.00 Tuesday to Sunday

 

Credit Ph. Roland Halbe