Da qualche anno il gres ceramico è sicuramente il materiale più utilizzato per pavimenti e rivestimenti, proponendosi sul mercato con caratteristiche ben precise: formati sempre più grandi, spessori ridotti e con un coefficiente di assorbimento all’acqua < 0,5%. Questa tendenza ha fatto sì che anche i produttori di adesivi si adeguassero alle nuove esigenze, ponendo particolare attenzione al fatto che la piastrella in gres è un prodotto praticamente inassorbente sia al suo intradosso che all’estradosso. Proprio per questo motivo oggi è più che mai è necessario
“desolidarizzare” il supporto dal rivestimento ceramico.
Si affida infatti il compito dell’adesione in fase di posa alla chimica con risultati molto prestanti che rendono il gres ed il supporto un “tutt’uno”. Rendere così solidali due elementi che hanno coefficienti di dilatazione uno doppio dell’altro e comportamenti molto diversi nel lungo periodo, pur utilizzando adesivi cosiddetti “flessibili (contraddistinti dalla sigla S), si è assistito sempre più di frequente a fenomeni di fessurazioni e/o distacchi delle piastrelle. Già nel 1987 un imprenditore Tedesco, proveniente dal mondo della posa, Werner Schlüter, inventa la guaina DITRA, stravolgendo il concetto di posa in adesione fino ad allora conosciuto.
Grazie al materiale con il quale è prodotta DITRA, il polipropilene, e grazie alla sua particolare geometria, formata da quadratini cavi a “coda di rondine”, svincola il gres dal supporto, garantendo comunque l’adesione. Schlüter-DITRA crea quindi una desolidarizzazione in adesione: è il prodotto originale completo di garanzie e certificazioni.