Linificio Nazionale di Lodi: nuovo polo per la cultura

Bellezza, sostenibilità e linfa culturale sono le tre componenti che OGB STUDIO sta perseguendo nel progetto di riqualificazione dell’ex linificio di Lodi. Lo studio di architetti specializzato in certificazioni ambientali per la sostenibilità cura, in questo caso anche la progettazione, insieme allo studio veneziano apml Architetti Pedron /La Tegola.

Sono oltre dieci anni che Lodi reclama questo recupero e l’ex linificio – che sorge dal 1909 lungo i binari della Milano-Piacenza – dovrà diventare un polo della cultura destinato ad ospitare i beni artistici della città aperto alle persone. All’inaugurazione sarà pronto il locale dell’Archivio con documenti antichi fino al 1300. Una volta terminati i lavori, previsti fino a marzo 2026, gli ambi spazi dell’ex edificio industriale ospiteranno uffici, una sala lettura, sala mostre temporanee ed archivi al piano interrato; il piano rialzato accoglierà il Museo, l’auditorium, uffici e sala lettura, laboratori, un bar e il ristorante; mentre il piano soppalcato ospiterà laboratori ludici.

Un aspetto fondamentale nella realizzazione di questo progetto è la sostenibilità. Gli architetti Laura Scrimieri e Riccardo Hopps titolari di OGB STUDIO, raccontano nel dettaglio quali sono le caratteristiche di progettazione e realizzazione. “Non è più pensabile progettare un fabbricato che non rispetti i principi di sostenibilità, impatto ambientale, benessere delle persone: per questo stiamo portando avanti un’importante consulenza ambientale sia in qualità di progettisti che consulenti sulla sostenibilità. La nostra analisi è iniziata dalla comparazione tra il progetto a base di gara e il progetto esecutivo, individuando soluzioni per migliorare significativamente tutti gli indici ambientali al fine di ridurre l’impatto ambientale dell’edificio. È importante sottolineare che i criteri ambientali minimi presentano regole più restrittive essendo dei requisiti obbligatori di gara che il 100% degli appalti pubblici devono rispettare. A differenza delle certificazioni che sono volontarie. Un esempio rilevante è l’obbligo che tutti i materiali utilizzati contengano una percentuale di riciclato e un basso contenuto di composti organici volatili, assicurando così un impatto ambientale ridotto e un uso più efficiente delle risorse”.

Conclude Laura Scrimieri “In concreto le nostre proposte si concentrano sulla scelta dei materiali, sui consumi in cantiere e sugli impianti, garantendo che ogni aspetto del progetto rispetti i più alti standard ambientali quindi la verifica di tutti i materiali e i prodotti; la redazione di un bilancio materico fino a fine vita e l’analisi LCA il Life Cycle Assessment: la metodologia che valuta l’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio lungo il suo intero ciclo di vita. Inoltre il progetto studiato per garantire sostenibilità per 60 anni prevede uno studio dell’illuminazione naturale e artificiale per inserire delle ampie vetrate che rispettino anche i limiti della sovrintendenza. Già in fase di cantiere, c’è un’alta percentuale di sostenibilità dato che tutti i materiali impiegati hanno un basso contenuto di voc.
Ad Aprile 2024 sono iniziati i lavori di ristrutturazione, con l’obiettivo del completamento entro Marzo 2026, anche questa fase deve rimanere allineata con i principi ambientali della corretta gestione delle attività di cantiere, monitorando e riducendo gli impatti, la produzione dei rifiuti, l’avvio a recupero e riciclo, oltre alla corretta applicazione di tutte le scelte progettuali”.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.ogbstudio.com.