Art Perception Pills – linguaggi digitali per l’arte

La pandemia ha portato alla ribalta la pervasività dei linguaggi digitali, che possono essere usati e proposti con leggerezza o profondità, divenendo in quest’ultimo caso un potente strumento di conoscenza delle opere d’arte.
Art Perception ha voluto contribuire ad alleviare questo periodo difficile con le Art Perception Pills per favorire il contatto con l’arte in una modalità sensorimotoria. Il progetto si pone al servizio dell’opera d’arte originale e affianca gli studi estetici, storici e filologici correlati al prodotto artistico e alla sua genesi dirigendo l’attenzione dello spettatore verso l’esperienza estetica. Il risultato è un breve video, realizzato per agevolare il contatto con l’arte e il rilassamento, una sorta di concentrato che si cimenta nella messa in pratica delle indicazioni emerse dai lavori di ricerca sul crinale tra percezione estetica e scienze cognitive.

Si tratta di un tema transdisciplinare. Le scienze cognitive contemporanee ci forniscono indicazioni strategiche per il design della fruizione dei beni culturali; sono prodighe di nuove e rinnovate prospettive scientifiche riguardo alle modalità di apprendimento, analizzano come stabiliamo le relazioni, come assumiamo le informazioni, come le elaboriamo e come le incarniamo. Gli studi sui processi cognitivi divengono quindi preziosi alleati per le attività progettuali dedicate all’allestimento museale e all’uso delle tecnologie multimediali per riunire con efficacia gli strumenti della psicologia della percezione, del montaggio video e dell’animazione a quelli dell’analisi dell’opera d’arte. Il contatto con l’opera d’arte può trasportarci in un contesto dove ognuno possa elaborare il proprio significato, collegarlo alla propria storia personale e stabilire una relazione con l’opera d’arte che diventi indimenticabile

Il design è orientato a favorire una migliore connessione fra il visitatore e l’opera d’arte secondo le indicazioni emerse anche dagli studi dei rilievi psicofisiologici, qualitativi e quantitativi presentati nei Congressi e nelle pubblicazioni internazionali dedicate alla percezione estetica. Come la pubblicazione in Nomination Compasso d’Oro ADI -per il contributo scientifico all’Exhibition Design, la Special Issue dell’Indiana University Perceiving Cultural Heritage through Digital Technologies curata da Perla Gianni Falvo e Giovanni Valeri Manera di Art Perception International insieme a Massimo Bergamasco Direttore dell’Istituto Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Il progetto nasce anche come un omaggio a Raffaello nel suo cinquecentenario ed è un esempio di come si possano costruire con il digitale nuovi rapporti tra spettatore e arte, come il tema delle interviste realizzate da Art Perception International con Daniel Goleman teorico dell’intelligenza emotiva, Vittorio Gallese per i Neuroni Specchio e Francesco Antinucci per gli allestimenti museali.
Un orientamento su come possa agire il design per diffondere la conoscenza.
Una lettura digitale della Madonna del cardellino di Raffaello (Firenze, Uffizi) realizzata da Perla Gianni Falvo con Giovanni Valeri Manera e la voce di Joel Zoss.