“A Lati”: la fotografia di Marcello Campora come ponte tra margini e centralità

La mostra “A Lati“, frutto della collaborazione tra Tatiana Ramognino e il fotografo Marcello Campora, è un viaggio straordinario che intreccia arte, identità e inclusione sociale, promosso dalla Cooperativa “Il Faggio” Onlus. Al centro di questo progetto c’è la capacità di Campora di rendere visibile l’invisibile, trasformando momenti quotidiani in opere che celebrano la dignità umana. Attraverso il suo obiettivo, il fotografo cattura la verità essenziale dei soggetti, abbattendo barriere e creando uno spazio di riflessione sulla condizione umana. Le immagini di Campora non sono semplici ritratti, ma atti d’amore che rompono gli schemi e invitano a guardare oltre l’apparenza.  

Sostenuta da partner come il Lions Host Club Savona e la Caritas Diocesana, “A_Lati” è ospitata presso il Museo Diocesano di Savona fino al 3 dicembre, con l’auspicio di poter viaggiare oltre i confini locali per continuare a diffondere il suo potente messaggio. Marcello Campora, nel raccontare la fragilità e la forza dell’umanità, ci invita a cambiare prospettiva, insegnandoci che la vera bellezza risiede nella verità e nella diversità. Un progetto che parla a tutti e ci ricorda che l’arte può essere uno strumento potentissimo di inclusione, empatia e conoscenza.

Ogni scatto diventa una finestra su storie di resilienza e complessità interiore, un invito a rivedere stereotipi e pregiudizi. Rosita Bormida sottolinea come l’arte fotografica di Campora sia un omaggio alla bellezza delle imperfezioni, mentre il curatore Riccardo Zelatore descrive i ritratti come romanzi in miniatura che rivelano l’elegia della vita e la forza dell’animo umano. Le fotografie sono momenti di dialogo che uniscono mondi interiori ed esteriori, come evidenziato da Tatiana Ramognino, secondo cui le immagini di Campora diventano un ponte tra le diversità, offrendo a chi osserva la possibilità di ritrovare sé stesso negli sguardi altrui.  

La mostra prende il nome da un’opera simbolica di Marco Ciarlo, un vaso con una sola ala, immagine perfetta per rappresentare la resilienza e la trasformazione, temi che si intrecciano nelle storie raccontate dagli scatti. Ogni immagine di Campora diventa un tassello di una narrazione più ampia, un mosaico che restituisce centralità a chi è spesso ai margini. Questo lavoro ambizioso non si limita a documentare, ma si propone come strumento di cambiamento, invitando alla riflessione sui valori umani e sulla necessità di superare i pregiudizi che confinano le persone in etichette e ruoli prestabiliti.