Personal Structures 2024: Beyond Boundaries

Dal 20 Aprile al 24 Novembre 2024 a Venezia, precisamente nelle sedi di Palazzo Bembo, Palazzo Mora e presso i Giardini della Marinaressa, avrà luogo Personal Structures, una mostra collettiva che, a partire dal 2011, viene organizzata ogni due anni da European Cultural Centre.
La mostra biennale documenta la diversità dell’arte contemporanea al giorno d’oggi, presentando diverse espressioni artistiche che si allontanano da ogni barriera ideologica, politica e geografica.

L’European Cultural Centre (ECC) e un’organizzazione non-profit che ha come obiettivo principale la promozione della cultura attraverso scambi internazionali.
Il progetto Personal Structures nasce nel 2002 come piattaforma aperta dove gli artisti possono presentare il proprio lavoro e il proprio pensiero attraverso mostre, simposi e pubblicazioni.
René Rietmeyer, artista e fondatore di European Cultural Centre, ha concepito un progetto che sostiene come ogni opera d’arte, anche la più minimale, porti in sé una parte intrinseca della coscienza dell’artista, risultando così, in qualche modo, personale.

Prendendo atto delle complesse dinamiche che caratterizzano la nostra società globale, Beyond Boundaries è stato scelto come titolo guida di Personal Structures 2024.
L’esposizione collettiva si presenterà non soltanto come una mostra, ma anche come un viaggio attraverso i molteplici confini geografici, politici, religiosi, culturali e artistici. Mentre alcuni limiti fisici e concettuali possono significare comfort e sicurezza – come i nostri corpi, i muri delle nostre case, le linee stradali – la mostra si propone di spostare questi vincoli, per indagare ciò che sta di là al fine di osservarlo da un punto di vista diverso.

Approfondendo le sfide della migrazione globale e l’intricata rete di identità nazionali, Personal Structures emerge come un vitale dialogo artistico, che trascende i confini e riflette le complessità del nostro mondo fortemente interconnesso”. Così Sara Danieli, Head of Art di ECC Italy, descrive la settima edizione di Personal Structures.

Riunendo più di 200 artisti e creativi multidisciplinari provenienti da 51 paesi diversi, Personal Structures mira a fornire un ricco ventaglio di prospettive sulle pressanti sfide del nostro tempo. Ad artisti internazionali, fotografi, scultori e performer di fama consolidata ed emergenti si uniranno istituzioni artistiche, accademiche e gallerie che articoleranno le proprie visioni, riflessioni e risposte alle multi-sfaccettate sfide della società contemporanea.

Yoko Ono, in parallelo con la sua attuale mostra alla Tate Modern, presenta ai Giardini della Marinaressa un intrigante lavoro che guarda al presente, immaginando ed alludendo ad un mondo utopico in pace.
Rafforzando una collaborazione iniziata nel 2022, il Palestine Museum US presenta a Palazzo Mora Foreigners in their own land (“Stranieri nella loro patria”), una mostra curata da Faisal Saleh che abbraccia una selezione di artisti palestinesi.
Te Wepu MMXXIII di Robert Jahnke propone invece un omaggio al profeta Māori Te Kooti Arikirangi Te Tūruki (1830-1893). I suoi neon nelle forme di luna crescente, croce, montagna, cuore sanguinante e stella, i cui colori alludono alla Union Jack, sono investiti di nuovo significato per rinvigorire i simboli della resistenza all’interno del presente neo-coloniale.

Una delle iconiche sale di Palazzo Bembo viene trasformata per indagare il tema della sessualità femminile, le artiste in mostra osservano il proprio corpo e le esperienze, esplorando come le donne navighino il mondo e nei suoi repentini cambiamenti.
Nella stessa location le intime fotografie di Elizabeth Heyert parlano di perdita e lutto: l’artista esplora la spiritualità e l’aldilà catturando, da osservatrice esterna, le salme di più di trenta cittadini appartenenti della comunità guidata da Isaiah Owens.
Si segnala inoltre la fotografa Sandra Cattaneo Adorno che, nella sua mostra Ten Years (“Dieci anni”), esplora diversi strati del mondo in/visibile, utilizzando l’immagine invertita per esplorare in modo simbolico lo spazio negativo.

Diverse installazioni portano invece l’attenzione sui temi del cambiamento climatico, greenwashing e sostenibilità. L’acclamata scultrice britannica Emily Young presenta ai Giardini della Marinaressa e a Palazzo Mora una serie di sculture che forniscono un notevole ed emozionante esempio di utilizzo delle pietre che raccoglie in cave abbandonate, cortili in pietra e luoghi selvaggi.
Una selezione di opere di studenti e accademici esposte tra Palazzo Bembo e Palazzo Mora, che guardano al ruolo che l’Università dovrebbe assumere nelle prossime generazioni e affrontano il dilemma di Venezia con un progetto artistico legato alla città stessa.

Personal Structures 2024 diventa così una celebrazione della diversità, mostrando la bellezza che scaturisce dall’interazione tra prospettive differenti.
Per maggiori informazioni visitate i siti www.personalstructures.com e www.ecc-italy.eu.

CREDITI FOTOGRAFICI
Copertina: Galleria Ross-Sutton presenta Lunita-July Dorn, Occhio, Malocchio, Prezzemolo E Finocchio” (Auge, böses Auge, Petersilie und Fenchel), 2024. Courtesy of the artist and Destinee Ross-Sutton
Foto 1: Palazzo-Bembo – ©Matteo Losurdo
Foto 2: Giardini della Marinaressa – ©Federico Vespignani
Foto 3: Klaus Littmann, Arena per un albero, 2020-2024. Render di Axel Vansteenkiste
Foto 4: Palazzo Bembo
Foto 5: Personal Structures 2022 – ©Chiara Becattini
Foto 6/7: Visitatori a Palazzo Bembo – ©Clelia Cadamuro
Foto 8: Palestine Museum US, Foreigners in their Homeland presenta Samia Halaby, Massacre of the Innocents/Gaza, 2024
Foto 9: Hermann Nitsch, Schüttbild mit Hemd (Kreuzwegstation) SX 2 00A, 2000. Per gentile concessione della Galerie Breyer. ©Michael Jurtin
Foto 10: Sandra Cattaneo Adorno, Ten Years VI, 2023 – ©Sandra Cattaneo Adorno, da Sandra Cattaneo Adorno/ Ten Years
Foto 11: Emily Young, Lost Mountain Head I, 2013