I Cantieri San Lorenzo si sono sempre contraddistinti per eleganza e raffinatezza delle loro imbarcazioni. La filante linea scura delle finestrature che caratterizza gli scafi rende riconoscibile il loro marchio, che è sinonimo di qualità. Chi compra un San Lorenzo facilmente, con il tempo, ne acquista un altro (di solito un po’ più grande come capita spesso agli armatori) e non abbandona più un modo di “andare bene per mare” per utilizzare le parole di Massimo Perotti, attuale proprietario del cantiere. Esiste un “prima e un dopo Perotti” nella storia del cantiere; sono entrambi bei racconti. Nati nel 1958, per volere del loro creatore Giovanni Jannetti, i Cantieri Navali San Lorenzo di Viareggio hanno concepito per decenni delle imbarcazioni a motore considerate dagli appassionati di mare come tra le più belle. La cura per il dettaglio, il comfort interno e la navigabilità fanno parte di un progetto di ricerca della qualità che è stato perseguito con costanza, determinando un’affidabilità difficile da eguagliare. La fidelizzazione dell’armatore è sempre rimasta altissima, nonostante vi fosse un costo maggiore dell’imbarcazione (di circa il 20%) rispetto alla concorrenza. Anche la linea dei suoi yacht è riuscita a evolvere fin dagli anni 50’ restando coerente nel tempo e creando un “timeless design”, che rassicura gli armatori e ha contribuito a rafforzare l’immagine del cantiere. Nel 2005 il Cantiere San Lorenzo passa a Massimo Perotti, dopo un intenso anno di collaborazione passato a fianco del precedente proprietario, che vuole essere certo che la propria creatura prosegua il suo cammino in buone mani. Un anno difficile per Perotti, proveniente da un’esperienza di più aggressiva managerialità in un cantiere più grande, che morde il freno e fatica a fare propri dei ritmi diversi di progettazione e produzione. Entrato nel mondo dello Yachting a ventitre anni, dopo la laurea, Perotti ha partecipato alla crescita accelerata di un’azienda passata da 25 unità a 3000 dipendenti, arrivando a un fatturato di 1000 milioni di euro e si ritrova ora a ripartire da numeri più contenuti. Accanto a Jannetti, però, ha modo di appassionarsi maggiormente ai dettagli e di apprezzare la ricerca paziente della qualità. A volte, di fronte alla sua impazienza, Jannetti impone decisioni differite all’indomani, una sorta di “slow motion”che permette di riflettere sugli obiettivi. Nonostante il monito di Jannetti a rallentare Perotti apporta un impulso straordinario al Cantiere. In quattro anni, a partire dal 2005, i dipendenti passano da 75 a 200, oltre a 600 operatori indiretti e il fatturato cresce da 40 milioni a 200 milioni di euro, pur in un momento di grande crisi del settore nautico italiano. Un exploit controcorrente rispetto a tutti i trend negativi in corso, che continua a mantenersi in una crescita media a due cifre all’anno. Per ottenere questo risultato è stato perseguito l’obiettivo di integrare tradizione e innovazione; non sono state tradite le attese dei propri clienti e sono state introdotte nuove direzioni di sviluppo. Si è voluta mantenere alta la qualità di prodotti realizzati “su misura” per un numero ristretto di clienti (le imbarcazioni sono cresciute non in modo esponenziale, da dieci a trenta). Si è lavorato per ampliare il mercato da un contesto locale di ambito italiano/europeo a un contesto mondiale (America, Asia, Cina). Si è ampliata la gamma delle imbarcazioni introducendo, accanto ai tradizionali scafi plananti in vetroresina “SL”, degli scafi semidislocanti “SD” (navette) e nuovi grandi scafi realizzati in acciaio “Superyachts” (Alloy 40, 46, 52, 62). Infine si è integrato il design delle linee dello scafo con un più attuale design degli interni, connettendo in modo sostanziale il mondo della nautica con quello del design. Grazie al contributo di Sergio Buttiglieri, responsabile dell’interior design del cantiere, sono stati coinvolti per la prima volta famosi designer del settore del mobile per il disegno degli allestimenti interni. Un successo che ha portato San Lorenzo a ricevere il Premio dei Premi per l’Innovazione ADI assegnato dalla Presidenza della Repubblica nel 2011. La collaborazione iniziata con Dordoni prosegue ora con Citterio, Lissoni, Albanese. Per Massimo Perotti la velocità rappresenta oggi la capacità di cogliere le opportunità e i nuovi segni del mercato ma – ricorda – è nella lentezza che si ottiene il piacere del viaggio; le “navette” per esempio rispondono alle nuove attese di sostenibilità sempre più diffuse. Se gli si chiede dove vuole arrivare ci fa capire che lo sviluppo sarà nel settore più che mai attuale del “design dei servizi” e se gli si domanda se ama le barche e il mare risponde che da dieci anni ormai vive tutta la settimana in barca, in prossimità dei cantieri per seguire il suo lavoro, mentre solo nel fine settimana si trasferisce in casa, in città. Appassionato e controcorrente.
Story . Luisa Bocchietto
Photo . Marco Bello, Beppe Raso, Tom Vack