In entrambe, sia nell’edificio di Aschieri che in quello di Capponi, uno degli elementi di maggiore interesse degli interni è rappresentato dalla scala condominiale. Entrambe sono di forma elicoidale (quella di Capponi è precedente), entrambe si avvitano a spirale verso l’alto in movimento ascensionale, reso ancora più̀ dinamico dalla luce che cade dall’alto e dalla essenzialità̀ della struttura e dei suoi elementi di dettaglio.
Nel villino Calgiati, come in molti villini liberty, uno degli elementi di maggiore interesse degli interni è rappresentato dalla scala condominiale. La scala condominiale, di impianto tradizionale, vale piuttosto per gli elementi decorativi e di dettaglio, che continuano all’interno alcune decorazioni esterne fatte di ferro battuto con tralci di vite, di maioliche policrome applicate alla facciata, di dipinti raffiguranti un’ampia casistica floreale tipici dell’arte liberty di quel periodo.
Il progetto di ristrutturazione dell’architetta Carmen Andriani riguarda la torretta del villino Calgiati, posta alla sommità̀ del villino, a snodo fra gli ambienti domestici alla base e due grandi terrazze a livelli diversi. Il progetto si coagula nel disegno della nuova scala , del ballatoio superiore e dell’accesso alle due terrazze , oltre a evidenziare la doppia altezza di circa sei metri attraverso due librerie verticali in ferro. Il ballatoio è in forma di scafo schiacciato, realizzato con tecnica nautica: sagome di ferro in successione hanno fasciato la struttura preesistente ed hanno sagomato il tessuto non tessuto applicato a più̀ strati ed alternato a resine, secondo la tecnica nautica di realizzazione degli scafi.
Il ballatoio è staccato dalla parete di fondo e, mediante l’uso di una doppia linea di led luminosi nascosta nella sezione, appare staccato anche dalla parete cui è di fatto ancorato. Le due librerie a tutta altezza misurano la totalità̀ dello spazio e ne scandiscono il lato più lungo. La scala propriamente detta è elemento indipendente; gli ultimi gradini sono piani più̀ ampi che si aprono a ventaglio sbarcando a terra ma senza mai toccarla. Ogni elemento è riconoscibile per sé stesso e staccato dai limitrofi. L’effetto è di galleggiamento. Gli spessori dei piani sono realizzati con vasche di alluminio riempite di micro cementi a grana fine, chiari in pasta e finiti a resina.
La ringhiera realizzata anch’essa su disegno, è sdoppiata nei suoi elementi verticali, ripartita da cavi orizzontali che si infittiscono via via, gemmando una foglia metallica (la stessa utilizzata per la grande porta di ferro di separazione dell’ambiente dal resto della casa). Il mancorrente, metallico e piatto, si conclude, senza toccare la parete di fondo, con un grande semicerchio in ferro, arricciato su sé stesso, una sorta di ‘capriccio’ di vaga memoria floreale e astratta. La scala non serve solo per salire da un piano all’altro ma accompagna il movimento ascensionale del corpo nello spazio, quasi fosse una danza leggera sospesa da terra.
CREDITI
Progetto: Ristrutturazione scala in Villino Liberty Cagiati
Progettazione: Carmen Andriani, con Francesca Berni coll. Nicla Cassino, Giovanni di Bartolomeo
Luogo: Roma
Anno: 2013
Fotografo: Andrea Jemolo