La prima edizione di AMA: Arte + Maddaloni + Architettura

La città di Maddaloni apre le porte alla prima edizione di AMA – Arte + Maddaloni + Architettura, la Biennale delle Arti che unisce arte contemporanea, design e architettura per attivare processi di rigenerazione urbana e culturale. Inaugurata venerdì 28 marzo presso il Convitto Nazionale “G. Bruno”, la manifestazione proseguirà fino al 21 aprile 2025, trasformando il centro storico in un grande spazio espositivo a cielo aperto.

Un progetto ambizioso, ideato e curato dall’architetto e docente Luca Molinari, con il sostegno del Comune di Maddaloni e il patrocinio della Regione e del Consiglio Regionale della Campania. Oltre 80 artisti, architetti e designer– tra cui 30 campani, 12 collettivi e 15 studi internazionali – sono coinvolti in questa prima edizione, provenienti da Europa, America Latina e Medio Oriente.

Il tema scelto per AMA 2025 è “Nuovi racconti (per il futuro)”, un invito a immaginare visioni alternative e inclusive per la città, attraverso linguaggi che intrecciano passato e presente.

La mostra principale si tiene all’interno del Complesso monumentale del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sotto la volta che ospita la più grande tela sospesa al mondo. L’allestimento – curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta – raccoglie le opere di circa settanta autori, tra disegni, modelli, fotografie e installazioni, con un’attenzione al progetto come strumento di trasformazione sociale e territoriale.

Nel cortile dello stesso Convitto, la paesaggista Annalisa Metta e il filosofo Felice Cimatti firmano l’installazione “In stato di grazia”, una costellazione sospesa di figure dorate ispirate agli ex-voto.

Anche il Museo Civico partecipa alla Biennale con due mostre: “Nuovi racconti. Quando l’antico e il presente si abbracciano”, che mette in dialogo opere contemporanee e collezioni storiche; “Maddaloni velata” del fotografo Pasquale Carangelo, una riflessione poetica sul paesaggio urbano.

La Chiesa di Santa Maria dei Comandati ospita invece “Nuovi racconti (per San Michele e il cielo tutto!)”, un progetto site-specific tra arte e spiritualità, con opere inedite di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso e Roberto di Alicudi. Il 28 marzo, subito dopo l’inaugurazione, è andata in scena la performance musicale “Vela Celeste”, dedicata al crollo simbolico della Vela Celeste di Scampia nel 2024.

Il percorso espositivo si estende a tutto il centro storico: le video installazioni di Francesco Jodice e Adrian Paci nelle chiese di San Giovanni e Cappella Ipogea raccontano una “bellezza dimenticata”; Cherubino Gambardella firma l’installazione “Seduti sotto un telaio dorato” sul sagrato di San Pietro; mentre la facciata del nuovo Municipio è animata da “Senza Riparo” di Francisco Bosoletti, grande murale che raffigura un volto femminile ispirato a reperti antichi, simbolo di un futuro in attesa.

AMA guarda al futuro anche con azioni concrete: ogni edizione lascerà un’opera d’arte permanente alla città e produrrà materiali informativi e moduli espositivi riutilizzabili, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

La Biennale si propone come erede della storica Biennale Internazionale di Grafica del 1985 e 1988, rinnovando lo spirito creativo e civile della città. Anche per questo AMA si fa portavoce di un messaggio forte e attuale: “l’arte è contro tutte le mafie”, memoria viva di personalità come Franco Imposimato, e testimonianza del potere della cultura come strumento di rinascita.

Maddaloni si candida così a diventare un nuovo polo culturale del Sud Italia, capace di generare valore, bellezza e consapevolezza. AMA non è solo una Biennale: è una visione.

Per maggiori info: www.amamaddaloni.it