La Grande Brera: apre al Pubblico Palazzo Citterio

Ha inaugurato Palazzo Citterio e, con questa storica apertura, nasce quella che Franco Russoli – visionario direttore della Pinacoteca di Brera dal 1957 al 1977 – aveva denominato “La Grande Brera”.
Il settecentesco Palazzo Fürstenberg, in seguito detto Palazzo Citterio, viene acquisito dallo Stato nel 1972, anno in cui gli allora Sovrintendenti Gian Alberto Dell’Acqua e Franco Russoli sognavano un luogo che consentisse al museo di crescere con l’arte del Novecento. Finalmente, 52 anni più tardi il sogno è divenuto realtà. Il pubblico potrà visitare così uno spazio rimasto chiuso per decenni e oggi restituito alla città, un museo dove saranno custodite le collezioni Jesi e Vitali, oltre 200 opere che comprendono capolavori dell’arte italiana e internazionale – Carrà, Morandi, Boccioni, Modigliani, Picasso, Braque — e che sarà sede di importanti mostre di arte moderna e contemporanea.

Il Direttore Generale Generale della Pinacoteca di Brera, di Palazzo Citterio e della Biblioteca Braidense, Angelo Crespi, ha avviato un nuovo progetto con importanti opere di consolidamento strutturale di una parte dell’edificio, di perfezionamento degli impianti HVAC museali, e la realizzazione degli allestimenti in continuità con i restauri della Sovrintendenza. I lavori, iniziati a giugno, sono stati portati a termine il 31 ottobre. Durante questa fase ha collaborato l’architetto Mario Cucinella, mentre gli storici dell’arte e i curatori hanno potuto usufruire di uno strumento tecnologico innovativo: la realtà aumentata del software NOOR, che ha permesso di pre-visualizzare il posizionamento delle opere d’arte e consentire una valutazione in tempo reale degli spazi espositivi.

Al piano nobile si apre una grande sala in continuità con la Pinacoteca, in cui è esposta la Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo e da qui partono le due collezioni: una fronte via Brera, la Jesi, l’altra fronte giardino, la Vitali. A cura di Marina Gargiulo, storica dell’arte responsabile delle collezioni del XX secolo della Pinacoteca di Brera, il piano nobile vedrà esposti capolavori assoluti del Novecento italiano e internazionale, da Boccioni a Modigliani, da Morandi a Picasso. Allo scopo di arricchire ulteriormente il corpus delle opere del XX secolo la Pinacoteca ha acquisito direttamente negli ultimi decenni un consistente numero di capolavori di grandi maestri, quali Picasso, de Chirico, Savinio, Campigli, Cassinari, Melotti, de Pisis, destinati ad essere esposti nelle stanze di Citterio.

Per il suo intervento, l’architetto Mario Cucinella, si è ispirato ai concetti di inclusività e di dialogo del Palazzo con la città. Partendo dalla corte è stato realizzato un Padiglione in legno a forma di tempietto circolare, punto di raccordo tra l’esterno e i vari ambienti della Grande Brera, che offre ai visitatori uno spazio coperto dove sedersi e sostare. Donato da Salone del Mobile Milano il “Tempietto”, di ispirazione bramantesca, dialoga con la Pinacoteca, traendo ispirazione dall’opera di Raffaello Lo sposalizio della Vergine.

Al secondo piano, dall’8 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, è prevista la rassegna “La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze”. A cura di Luca Molinari, la mostra racconta le vicende architettoniche e delle comunità che hanno vissuto l’edificio di Brera fin dal 1500.
Con l’allestimento dell’architetto Francesco Librizzi, è organizzata in tre spazi distinti: una parte introduttiva sulla Grande Brera, una lunga sezione sulla storia architettonica del palazzo di Brera e di Palazzo Citterio e una terza area che narra queste storie insieme, come se fosse un ricco paesaggio in cui comunità, sperimentazione, creazione, memoria e formazione sono rimescolate per offrire al visitatore il senso della ricchezza profonda e continuativa del cuore di Milano.
In occasione di questa esposizione dal 12 dicembre 2024 al 15 marzo 2025 la Biblioteca Nazionale Braidense offrirà al pubblico una rassegna dal titolo “La Grande Brera in Braidense” che narra la propria storia attraverso i suoi fondi, corredando la mostra, per la prima volta, con un ricco carteggio dal suo archivio storico.

L’ipogeo di Palazzo Citterio ospita dall’8 dicembre 2024 al 23 marzo 2025 l’esposizione “Mario Ceroli. La forza di sognare ancora”, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, che comprende 10 monumentali lavori inediti site-specific, eseguiti nell’ultimo anno dall’artista appositamente per lo spazio progettato da James Stirling negli anni Cinquanta. Nel contesto di Palazzo Citterio, Ceroli conferma il legno come materia archetipica d’elezione, e la scultura come sua complice primaria.

Per l’inaugurazione, grazie a un accordo di collaborazione tra Brera, MNAD (Museo Nazionale di Arte Digitale), e MEET Digital Culture Center, viene proposto una parte del Capitolo Architettura dell’opera Renaissance Dreams di Refik Anadol, uno degli artisti digitali più celebri al mondo. L’installazione sarà ospitata dal 7 dicembre 2024 al 30 marzo 2025 nel ledwall all’ingresso di Palazzo Citterio.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.palazzocitterio.org.