Roma, 30 ottobre 2024 – Nella splendida cornice della Sala Protomoteca in Campidoglio, si è svolto il convegno “ROMA MANIFESTO“, un evento che ha visto una straordinaria partecipazione di oltre 200 persone tra professionisti, accademici e appassionati del futuro della Capitale. L’atmosfera era vibrante, con una forte energia data dall’entusiasmo dei partecipanti e dall’importanza dei temi trattati. A inaugurare la giornata è stato il Sindaco Roberto Gualtieri, che nel suo discorso introduttivo ha sottolineato l’importanza di un dialogo aperto e condiviso per immaginare e costruire una Roma all’altezza delle sfide future. Il Sindaco ha ricordato come Roma debba continuare a essere un modello di città inclusiva e sostenibile, capace di valorizzare la propria eredità storica senza perdere di vista le necessità contemporanee.
Subito dopo, i saluti e i ringraziamenti di Simona Finessi e Angelo Dadda, founder di Platform, hanno rappresentato un momento di riflessione sul valore dell’iniziativa e sull’importanza della collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini. Finessi e Dadda hanno sottolineato come il numero #49 della rivista Platform, interamente dedicato a Roma e intitolato “Roma Manifesto”, non sia solo un omaggio alla città, ma anche un invito a immaginare nuove possibilità per il suo futuro, mantenendo viva la sua straordinaria complessità culturale e sociale.
Il convegno si è strutturato in tre sessioni principali, ognuna delle quali ha affrontato temi fondamentali per il futuro della Capitale.
La prima sessione, “Roma Manifesto. Strategie nel presente per il futuro della città”, è stata moderata da Luca Molinari, Direttore editoriale di Platform e Professore presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Tra i relatori hanno preso parte Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica e alla Città dei 15 minuti, Eloisa Susanna e Matteo Costanzo, architetti senior del Laboratorio Roma050. I loro contributi hanno delineato strategie urbane innovative e sostenibili elaborate dal gruppo di lavoro coordinato da Stefano Boeri che puntano a offrire all’amministrazione pubblica e agli investitori privati uno strumento d’indirizzo che guardi al futuro dell’area metropolitana vista come un inedito, importante, ecosistema urbano e di comunità.
La seconda sessione, “Centralità del progetto”, è stata moderata da Paola Pierotti, co-founder di PPAN. Questa sessione ha visto la partecipazione di alcuni tra i più importanti protagonisti del panorama architettonico romano le cui opere più recenti sono ospitate nel numero di Platform Roma/Manifesto: Maria Claudia Clemente (Labics), Professoressa alla Sapienza Università di Roma e architetta co-founder, Annalisa Metta (OSA), Professoressa presso l’Università degli Studi di Roma Tre e architetta co-founder, Massimo Alvisi (Alvisi Kirimoto), architetto co-founder, Alessandro Cambi (IT’S), architetto co-founder, Antonio Atripaldi (ADAT Studio), architetto co-founder, Riccardo Roselli (Roselli Architetti), architetto e founding partner, e Filippo Lambertucci, Professore presso la Sapienza Università di Roma. Gli interventi hanno messo in evidenza l’importanza di un approccio multidisciplinare e di una progettazione orientata alla qualità architettonica e a una diffusa sostenibilità, oltre che ricordare la centralità del ruolo dell’architetto come vettore consapevole di qualità progettuale, visioni e strategie complesse capaci di leggere la ricchezza del contesto fisico e sociale esistente. Il progetto di architettura viene letto in tutti gli interventi come uno strumento utile a contrastare la paura del futuro e, insieme, come elemento centrale nel ripensare gli spazi più fragili e periferici della città di Roma.
La terza e ultima sessione, “Tra centro e periferie: visioni per il prossimo futuro”, è stata nuovamente moderata da Luca Molinari e ha affrontato il delicato equilibrio tra il centro storico e le periferie provando a superare la tradizionale contrapposizione ma guardandoli come un elemento unico, fluido e complesso che caratterizza la metropoli romana oggi. Tra i relatori figuravano Marco Filoni, Professore presso l’Università Link di Roma, Walter Tocci, Consulente del Sindaco per il progetto CArMe, Alberto Iacovoni, architetto e co-founder di ma0 studio d’architettura, Daniele Balicco, Professore presso l’Università degli Studi di Roma Tre e coordinatore del gruppo di ricerca Roma Ricerca Roma, e Orazio Carpenzano, Preside della Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma. La discussione si è concentrata di una lettura innovativa e sperimentale dell’idea di periferia/centro storico per una lettura organica capace di valorizzare ogni quartiere della città, contribuendo così a un rilancio armonico e inclusivo di Roma attraverso un’idea di cura e di attenzione al cambiamento climatico che impone strumenti progettuali e disciplinari innovativi che fanno di questa città il più importante laboratorio per l’architettura in Italia.
Durante tutta la giornata, il pubblico è stato coinvolto in un dibattito stimolante e ricco di spunti. Tra i temi ricorrenti, si è discusso del tempo come elemento cruciale per una pianificazione efficace e dell’importanza di curare le opere architettoniche, garantendone la durabilità nel tempo. L’idea di una progettazione che vada oltre le richieste immediate, offrendo un valore aggiunto alla città e ai suoi abitanti, è stata un altro punto centrale del dibattito.
Il convegno si è concluso in un clima di grande entusiasmo, con la promessa di continuare a lavorare insieme per costruire una Roma sempre più aperta e innovativa. Questo evento non è stato solo un momento di celebrazione della città, ma anche un’occasione per rafforzare il dialogo e gettare le basi per un futuro condiviso, in cui Roma possa essere protagonista di un cambiamento positivo e duraturo che diventi strumento ed esempio per altre grandi metropoli europee.
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