Gli architetti Tudor Vlāsceanu e Ciprian Rășoiu hanno recentemente progettato la nuova sede dell’ING Hubs Romania, azienda del gruppo ING Bank che si occupa di servizi altamente tecnologici. Il nuovo edificio a Bucarest ospita all’interno della reception un’opera musiva dal titolo “Guardare indietro per guardare avanti”.
La creazione di Vlad Nancă, realizzata dall’azienda Friul Mosaic, si estende su 50 mq nell’area della reception del nuovo edificio e si sviluppa come un’opera d’arte senza confini, in cui movimento, colore e sospensione interagiscono con l’architettura interna dell’edificio.
Il soggetto è ispirato alla Costruzione spaziale n. 12 di Aleksander Rodchenko del 1920, il cui lavoro si traduceva in un grafico di orbite planetarie come una struttura cosmica. Le tre mani reggono elementi iconici, simboli di scoperte e sviluppi tecnologici che hanno cambiato la Storia: sono, infatti, rappresentati il primo satellite della Terra, Sputnik 1, la forma di un atomo, teorizzato nel XIX secolo da John Dalton e Vanguard 1, il satellite americano che fu il primo oggetto ad utilizzare l’energia solare.
L’artista Vlad Nancă racconta della sua opera: “Ai lati, cinque sagome guardano verso l’orizzonte (o verso il visitatore, non è chiaro). I loro corpi si sovrappongono, un modo per me di sottolineare le cose che abbiamo in comune, in un’epoca di polarità e controversie… una metafora della speranza e dell’ottimismo per un futuro migliore attraverso la tecnologia”.
In questo rimando metaforico, l’opera musiva rappresenta la filosofia che anima l’ING Hubs Romania: la tecnologia può e dovrebbe generare la speranza e l’ottimismo per un futuro migliore.