Corte Verde, a tribute to Milan by Stefano Boeri

Con il progetto denominato Corte VerdeStefano Boeri Architetti in partnership con Arassociati Studio di Architettura e AG&P Greenscape vince il concorso per il lotto di via San Cristoforo, al centro del cosiddetto Quartiere della Creatività, nella zona sud-occidentale di Milano. La visione architettonica e urbanistica dell’intervento anticipa uno scenario in divenire per questa parte di città, esaltandone l’identità a cavallo tra passato e futuro, memoria e innovazione.

Una casa a corte come nella trazione lombarda, al centro di uno spazio verde che collega due parti di città oggi separate. Il nostro progetto per San Cristoforo è un omaggio a Milano, alla forestazione urbana e al sistema delle acque che solcano il nostro territorio” spiega Stefano Boeri. Grazie alla dismissione degli scali merci, al superamento delle barriere infrastrutturali tra i quartieri, agli interventi per la riforestazione urbana e al miglioramento della qualità degli spazi pubblici attorno alla ripa dell’Alzaia del Naviglio di Porta Ticinese, il progetto stabilisce una marcata continuità tra la zona di Tortona-Porta Genova, storicamente dedicata alla moda e al design, e l’area residenziale e turistica lungo l’asse del Naviglio Grande.

Il nuovo assetto così assunto del Quartiere della Creatività da un lato lo porrà in connessione con il sistema ramificato delle acque che si snoda da Milano al territorio fluviale del Ticino; dall’altro lo potrà trasformare in un vero e proprio approdo urbano della fitta rete di percorsi che si snodano nella campagna e nel paesaggio agricolo del Parco Sud.

Corrispondendo appieno agli obiettivi espressi dal bando, il progetto della Corte Verde prende forma in un unico edificio a corte con altezza crescente, posto al centro di un sistema articolato di verde pubblico e di percorsi, e capace di integrare l’elemento vegetale come materiale attivo dell’architettura.

Il progetto è stato sviluppato per stimolare la fruizione aperta e dinamica degli spazi pubblici da parte chi li vive quotidianamente o li abita temporaneamente ma anche come un dispositivo multimodale capace di promuovere l’interazione e lo scambio tra i numerosi, diversi attori attivi nel quartiere.

Sul piano architettonico, l’intervento si sviluppa attorno a una corte aperta, culminante in una sorta di cuspide puntata verso nord, in direzione di Piazza Napoli. Verso sud l’impianto si allarga in un grande giardino pubblico, in diretto collegamento con il sistema dei navigli e in relazione visiva con il piccolo borgo di San Cristoforo.

Morfologicamente, l’edificio si sviluppa con una forma ascendente a spirale, a partire da una zona più bassa a sud, segnata da un grande portale di accesso, la cui copertura cresce con un andamento continuo. I pannelli fotovoltaici a elevate prestazioni energetiche che la rivestono interamente definiscono anche un tema espressivo e cromatico di grande impatto. Giunta alla quota di colmo, sul lato sud est del fabbricato, la copertura piega in verticale lungo la parete meridionale, amplificando l’effetto percettivo.

Le tre facciate principali sono scandite da un sistema alternato di balconi, sviluppati per ospitare piante e alberi ad alto fusto, mentre sul lato interno alla corte una trama di logge genera una “scacchiera” di pieni e di vuoti, garantendo un elevato apporto di illuminazione naturale degli spazi interni e amplificando nello stesso tempo il legame visivo tra interno ed esterno dell’edificio.

Rilevante l’attenzione riservata al sistema dei flussi e dei percorsi. I numerosi ingressi aperti su via San Cristoforo rendono agevole l’accesso al parcheggio e alle diverse aree dell’edificio. Il grande portale a sud – contrassegnato da una leggera pensilina – amplifica anche visivamente la connessione tra gli spazi interni della corte e i nuovi ambienti a verde del parco pubblico circostante, che in seguito confluiranno nel futuro parco lineare prodotto dalla conversione degli scali merci. Gli spazi comuni dell’edificio trovano posto sullo stesso fronte, così da generare un fluido e costante interscambio tra gli ambiti privati residenziali e i nuovi luoghi pubblici del quartiere.