Nate tra Cinquecento e Seicento, le Wunderkammern, le “camere delle meraviglie”, erano spazi segreti e affascinanti, pensati per custodire oggetti rari, reperti ed artefatti eccentrici. Non musei, ma costellazioni di mondi possibili: ambienti in cui il sapere conviveva con lo stupore, la conoscenza con il desiderio di incanto. In questa tradizione antica, reinterpretata in chiave contemporanea, si inserisce il progetto Apartment SL, firmato dallo studio BRH+ per un appartamento nel centro storico di Torino. Qui, la casa diventa contenitore sensibile, dispositivo poetico in cui convivono tempo, materia, memoria e arte.
Il progetto nasce dall’esigenza dei proprietari di accogliere una collezione d’arte contemporanea all’interno di un contesto vincolato, segnato dalla storia e dalla stratificazione urbana. La ristrutturazione si misura con delicatezza con l’identità ottocentesca dell’edificio, articolando un intervento che conserva, valorizza e reinventa. L’apparato architettonico originario, dai parquet in noce alle volte affrescate, viene rispettato e restaurato, mentre l’inserimento di impianti tecnologici avviene in maniera non invasiva, con soluzioni a scomparsa che mantengono intatto il carattere dello spazio.
Ogni ambiente è concepito come un episodio autonomo e al tempo stesso connesso a un racconto d’insieme: l’ingresso, dominato da una parete ottanio e da un affresco policromo astratto di Victoria Stoian, introduce un mondo fatto di accostamenti inattesi e armonie calibrate. I mobili fissi, disegnati su misura, svolgono la doppia funzione di contenere e celare, ricalcando la logica delle camere delle meraviglie rinascimentali, dove oggetti, opere e arredi convivevano in composizioni dense e mutevoli.
Nel grande salone e nell’area pranzo, le volte dipinte dialogano con opere di Ghada Amer, Donald Judd ed Elisa Sighicelli; la cucina, pensata come una scultura abitabile, alterna legni pregiati e onici traslucidi, mentre le luci, disseminate come piccole costellazioni, guidano lo sguardo e costruiscono atmosfere.
Nelle stanze dedicate ai servizi igienici si dispiega tutta la versatilità del potenziale espressivo del marmo e dell’onice, con cromie sorprendenti e tagli ricercati, sapientemente lavorati con perizia artigianale dalla storica azienda torinese Sommo Marmi.
Nelle camere da letto si sperimentano e definiscono differenti soluzioni spaziali, rese attraverso il disegno di un articolato sistema di arredi. La camera padronale si struttura come un ambiente intimo e avvolgente, dominato da toni caldi e superfici materiche che dialogano con la luce naturale filtrata attraverso infissi restaurati. Gli arredi su misura, con finiture pregiate e proporzioni misurate, costruiscono un senso di quiete e di sospensione.
Nella stanza del figlio, invece, il progetto si misura con un registro più ludico e sperimentale: le superfici sono rivestite in radica grigia. Una nicchia emersa durante i lavori, affiorata come una scoperta archeologica nella parete di fondo, è stata trasformata in una piccola alcova sospesa: rifugio e invenzione, spazio privato dentro lo spazio domestico.
La distribuzione interna diventa dunque una sequenza ritmica di quinte e passaggi, arredi e materiali, dove ogni elemento, dal marmo delle sale da bagno alla radica grigia della camera del figlio, contribuisce a costruire un lessico compositivo che mescola rigore e stupore, funzionalità e incanto.
CREDITI
Progetto: Apartment SL
Architetti: BRH+ / Barbara Brondi & Marco Rainò
Luogo: Torino (TO), Italia
Anno: 2025
Fotografie: Filippo Bamberghi