Nella campagna Ucraìna, lo studio Serhii Makhno Architects ha concepito Plan B, un rifugio che scava nella profondità della terra per restituire la sensazione di abitare ancora alla luce del sole. Non un semplice bunker, ma una casa sotterranea di 2.280 mq che ripensa il rapporto tra sicurezza e comfort, trasformando il linguaggio dell’architettura ipogea in un esperimento radicale di resilienza.
L’edificio si struttura come un “sandwich tecnologico”, dove i livelli si sovrappongono a 15 metri di profondità, alternando spazi residenziali, impianti di trattamento dell’acqua e generazione elettrica, aree tecniche ed emergenziali. La distribuzione garantisce autonomia completa – acqua, ventilazione, energia – e al tempo stesso una possibilità costante di evacuazione, anche dal più intimo degli ambienti domestici.
Eppure, nonostante la sua natura difensiva, Plan B non rinuncia alla dimensione del vivere. La casa accoglie un giardino ipogeo per coltivare ortaggi, un acquario-piscina con pesci, magazzini alimentari, aree per lo sport e per la cura del corpo. L’obiettivo non è solo sopravvivere, ma continuare ad abitare con dignità e benessere, mantenendo attive le relazioni e i rituali quotidiani.
Le camere da letto, soprannominate “Mickey” e “Ivy”, raccontano questa tensione tra realtà e illusione. La prima gioca con la forma cilindrica e con finestre virtuali capaci di evocare paesaggi diversi; la seconda si affida all’acciaio e alla luce artificiale che simula un lucernario, ridisegnando la percezione di cielo e spazio. Anche qui, l’assenza di spigoli e la continuità delle superfici evocano un’idea di infinito, come se la materia volesse dissolvere i limiti della prigione sotterranea.
Le aree comuni ripropongono modelli di socialità riconoscibili: un grande tavolo da pranzo, una biblioteca, un cinema con sistema 5D. Gli spazi dedicati al movimento e al benessere sono concepiti come scenari immersivi, come la piscina illuminata di verde richiama un mare notturno, la zona cardio assume i tratti di una discoteca, mentre la palestra tradizionale restituisce la familiarità della luce naturale. Anche i percorsi di servizio – pensati per passeggiate o addirittura per il gioco con gli animali domestici – trasmettono l’idea di una vita che continua, seppur sotto la superficie.
Il progetto diventa così riflessione sul ruolo dell’architettura come strumento di continuità esistenziale. Se la minaccia del presente costringe a rifugiarsi, la forma dello spazio cerca di mantenere viva l’illusione di un mondo ancora accessibile dove l’erba, la pietra, la luce, l’aria filtrata e ricreata diventano frammenti di superficie restituiti in profondità.
CREDITI
Progetto: Plan B
Architetti: Serhii Makhno Architects
Luogo: Ucraìna
Anno: 2019