A Viadana, nel distretto mantovano, il progetto Saviola Art Factory segna un nuovo passo nella relazione tra impresa, territorio e creatività condivisa. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Gruppo Saviola e ASCOP – Azienda Speciale Consortile Oglio Po, rappresenta uno dei primi esempi di arte partecipativa realizzati nell’ambito del programma “Un Ponte tra i Fiumi”, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus 2021–2027 e promosso da CSV Lombardia Sud ETS con il sostegno di Fondazione Cariverona.
Tra settembre e ottobre 2025, decine di collaboratori del Gruppo, insieme alle loro famiglie, ai giovani del Centro Family Coaching e ai ragazzi del territorio, hanno lavorato fianco a fianco alla creazione di un murale lungo circa 150 metri, oggi visibile all’interno dello stabilimento Saviola di Viadana. Un’opera collettiva che riflette valori condivisi come comunità, sostenibilità, partecipazione, e che trasforma un percorso industriale in uno spazio narrativo.
La scelta dei materiali rafforza la dimensione responsabile del progetto: la realizzazione del murale è stata possibile grazie alle vernici a base d’acqua fornite da Saber, azienda locale impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale dei propri prodotti.
Curato dall’arteducatore Stefano Delvò di ForMattArt APS, il percorso creativo ha offerto ai giovani un’occasione inedita per sperimentare tecniche di street art e per vivere un’esperienza di squadra fondata sulla collaborazione spontanea.
“I colori diventano subito catalizzatori di persone generano entusiasmo, relazioni nuove e una condivisione capace di superare barriere generazionali”, racconta Delvò.
Anche per Gruppo Saviola il progetto rappresenta un manifesto visivo del proprio modo di fare impresa: inclusivo, sostenibile, radicato nel territorio. “Abbiamo trasformato un muro industriale in un’opera d’arte che parla di comunità e futuro”, afferma il Presidente Alessandro Saviola, sottolineando il valore culturale e sociale dell’iniziativa.
ASCOP, partner strategico del progetto, evidenzia il ruolo del welfare generativo e la sinergia tra terzo settore, istituzioni e mondo produttivo. Un modello collaborativo che, secondo Gloria Lodi Rizzini e Moreno Orlandelli, apre nuove prospettive per il coinvolgimento attivo dei giovani e la crescita di una comunità educante.





