Pedrali rinnova per l’undicesimo anno, la sua presenza al “Landscape Festival – I Maestri del Paesaggio”, l’evento che ogni settembre trasforma Bergamo in un grande laboratorio a cielo aperto dove si sperimenta il futuro delle città. Giunto alla sua quindicesima edizione e promosso da Arketipos in collaborazione con il Comune di Bergamo, il festival porta nel cuore della città i protagonisti internazionali del landscaping e apre un dialogo culturale tra natura, architettura e spazio pubblico.
Dal 5 al 21 settembre 2025, Bergamo diventa una capitale del pensiero ecologico applicato al progetto urbano. Il tema di questa edizione, “New Urban Ecosystem”, invita a riflettere sulla necessità urgente di ripensare le città come organismi resilienti, inclusivi e profondamente interconnessi con la natura. Con l’avvicinarsi del 2050, anno in cui il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, il dibattito sul futuro delle metropoli si fa sempre più concreto: l’obiettivo è ridefinire il rapporto tra urbanizzazione, ecologia ed economia in un equilibrio nuovo, più equo e sostenibile.
Al centro della manifestazione c’è come sempre Piazza Vecchia, che per l’occasione si trasforma in una Green Square progettata quest’anno da Sarah Price, garden designer britannica conosciuta per la sua sensibilità artistica e la sua capacità di fondere natura e bellezza visiva. L’installazione prende ispirazione dai colori e dai tessuti dei dipinti di Lorenzo Lotto, ammirati dall’artista all’Accademia Carrara, e si presenta come un giardino immersivo, fatto di texture vegetali, tronchi e fioriture ornamentali. Un omaggio alla biodiversità e alla bellezza organica dei paesaggi naturali, dove anche il disordine diventa poesia visiva.
In questo scenario prende forma il contributo di Pedrali, che arreda lo spazio della piazza con alcune delle sue collezioni outdoor più iconiche. Le poltrone Babila Twist, disegnate da Odo Fioravanti, coniugano accoglienza e resistenza grazie alla struttura in acciaio e all’intreccio artigianale in corda piatta di polipropilene. Ogni dettaglio parla di funzionalità e attenzione all’ambiente: i componenti sono pensati per essere facilmente disassemblati e riciclati, e il cuscino imbottito in poliuretano espanso drenante è rivestito con tessuti outdoor ad asciugatura rapida.
Ad accompagnare le sedute, i tavoli Anemos di Pio & Tito Toso portano una forma scultorea ispirata all’architettura: la base in alluminio pressofuso, con la sua finitura materica color argilla, sostiene un piano leggero ma solido, perfetto per ambienti esterni. Accanto, i tavoli Elliot firmati da Patrick Jouin, con le loro forme slanciate e trilobate, completano l’allestimento con un tocco di eleganza discreta.
Il dialogo tra natura e design prosegue anche lungo il Green Design, un itinerario diffuso tra i luoghi più suggestivi di Città Alta. Tra questi, l’Antico Lavatoio ospita un’installazione firmata da Greta Bianchi, Marco Togni e Michele Pezzoni, che rilegge lo spazio urbano come ecosistema culturale e naturale insieme. Qui, Pedrali propone una selezione di arredi che rafforzano il legame tra memoria storica e vocazione sostenibile. Le sedie, poltrone e sgabelli Philía di Odo Fioravanti evocano uno stile di vita spensierato e all’aperto, ispirato alla dolce vita italiana degli anni ’60. Le poltrone lounge Nolita Relax e i divani Nolita, progettati da Mandelli Pagliarulo, affondano le radici nella storia del marchio, che dal 1963 – con Mario Pedrali – produce arredi da giardino in metallo.
I tavoli Elliot e Circuit completano la composizione, mentre le lampade da tavolo Filicudi, disegnate da Andrea Pedrali, con la loro colonna scandita da leggere scanalature, conferiscono una luce calda e carattere scultoreo agli ambienti serali.
La partecipazione di Pedrali al Landscape Festival non è solo una presenza estetica, ma un gesto coerente con una filosofia progettuale che da anni promuove il design come strumento di equilibrio tra cultura, natura e industria. In un mondo che cerca nuovi paradigmi per vivere le città, l’azienda bergamasca si conferma interprete sensibile di un’idea di bellezza sostenibile e condivisa.