Arte pubblica nel contesto urbano: Francesco Panceri firma Spaziotempo a Pergine

Un grande cerchio dalle linee forti e spigolature decise fonde geometria e astrazione, arte contemporanea e spazio pubblico: Spaziotempo è l’imponente opera in granito dell’artista Francesco Panceri che è stata recentemente inaugurata nel cuore di Pergine Valsugana, nella centrale Piazza Gavazzi.

L’intervento rientra nella 32ª Mostra Annuale di Scultura Monumentale presso Castel Pergine, ma trova nel tessuto urbano il suo spazio di elezione, divenendo un simbolo tangibile del dialogo tra arte contemporanea e spazio urbano. La collocazione in piazza è frutto di una visione condivisa tra Francesco Panceri, la curatrice Dora Bulart — da anni impegnata a favorire un incontro concreto tra arte e collettività — e la Fondazione Castelpergine ETS, che dal 2018 si dedica non solo alla conservazione dello storico castello medievale, ma anche alla promozione di iniziative artistiche, musicali e teatrali.

Portare Spaziotempo fuori dalle mura del castello non è un semplice gesto espositivo, ma una scelta culturale precisa per inserire l’arte nel quotidiano della vita pubblica.

Realizzata in granito Tonalite dell’Adamello, la scultura nasce dalla collaborazione con la storica azienda Pedretti Graniti di Carisolo, che ha fornito materiali di altissima qualità, tecnologie avanzate e una consolidata esperienza nella lavorazione lapidea. Daniele Pedretti che da sempre promuove e lavora a stretto contatto con artisti e designer internazionali, ha subito accolto la sfida affascinante di realizzare un’ opera potente e tecnicamente estrema. Spaziotempo misura 290x290x116 cm ed è stata ricavata da due blocchi originari di 280 quintali ciascuno, lavorati e assemblati fino a ottenere una struttura finale di circa 90 quintali. Spaziotempo ha rappresentato un’autentica impresa scultorea, ma le dimensioni colossali e la complessità tecnica della lavorazione non hanno impedito di esprimere al meglio nell’opera rigore geometrico e grande potenza espressiva della materia.

L’opera si presenta come un grande cerchio attraversato da un vuoto centrale, un vero e proprio varco visivo che invita il pubblico a guardare la città da una nuova prospettiva. I due archi connessi generano un equilibrio tra pieni e vuoti, mentre il gioco di luci e ombre sui volumi aggettanti richiama antichi strumenti di misurazione del tempo. Panceri costruisce così non solo una scultura, ma un dispositivo di visione: un passaggio metafisico che connette il presente con il passato e il futuro, la materia con lo spirito, la stabilità del granito con il fluire del tempo.

Spaziotempo non si limita a occupare uno spazio: lo ridefinisce. È soglia, apertura, lente attraverso cui rileggere l’architettura urbana. Il granito, pietra antica e resistente, racconta la memoria e la solidità delle radici; la forma aperta simboleggia il cambiamento, il dialogo e l’incontro.

Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un nuovo spazio pubblico dell’arte a Pergine Valsugana, dove la scultura monumentale diventa non solo elemento estetico, ma strumento di partecipazione e di relazione. Spaziotempo trasforma la piazza nel cuore della cittadina in un luogo dove l’arte diventa esperienza quotidiana e condivisa.

In questo scenario, la scultura segna l’inizio di un percorso più ampio, un racconto urbano in cui la scultura si intreccia con storia, identità e comunità. Spaziotempo invita a guardare e ad approcciarsi alla città da una nuova prospettiva.

 

Per maggiori informazioni:
Francesco Panceri: www.francescopanceri.it
Dora Bulart, curatrice:  www.galleriacontempo.com
Fondazione CastelPergine ETS:  www.fondazionecastelpergine.eu
Pedretti graniti: www.pedrettigraniti.it

Fotografie di Francesco Panceri, Matteo Lorenzi e Daniele Pedretti

 

Il progetto di arte pubblica urbana è promosso dalla Fondazione Castelpergine ETS, curato da Dora Bulart, e si inserisce come evento collaterale alla mostra personale di Francesco Panceri ospitata presso Castel Pergine. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Pergine Valsugana e il sostegno della Cassa Rurale Alta Valsugana e di Itas Assicurazioni.